tag:blogger.com,1999:blog-73261917632311189272024-03-06T07:05:13.766+01:00parallelamenteè (stato) uno spazio libero aperto a tutti coloro desiderano esprimere o esternare argomenti che per la loro natura si discostano dai contenuti dei loro blog o per chi non ha un proprio blog ma ritiene interessante l'ipotesi di poter ricercare nuovi lessici idonei a dialogare su piani paralleli e ancora sconosciuti__ <a href="http://lessicamente.blogspot.com/p/regolamento-e-condizioni-duso.html">continua a leggere</a>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.comBlogger245125tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-10546510322479001522020-06-27T10:30:00.001+02:002020-06-27T10:31:13.291+02:00happy end<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: verdana, sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cara Giò,</span></span><br />
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ti spedisco tutto il pacchetto per una prima valutazione.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">come vedi ho scelto di chiudere con un happy end, perché peggio di così come può andare?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a circa un mese dopo aver cominciato a scrivere questi racconti della pandemia al tempo del covid oltre i ristretti limiti temporali e spaziali in cui li abbiamo vissuti ricorrendo a qualsiasi pretesto di evasione </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tra paure e cambiamenti gattopardeschi destinati a evitare qualsiasi mutazione dello stato di fatto, un finale tragico è improponibile e </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per quanto orrido difficilmente riuscirebbe a esserlo più della realtà a cui stiamo assistendo e che spesso</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> ci rovina i piani nel paniere </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e allora come finire altro che con ulteriori possibili e ottimistici sviluppi?</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">forse i genitori adottivi lo raggiungono insieme alla mamma di Martina che li ha sentiti per verificare la sua intuizione, ha fatto amicizia con loro, si è conquistata la loro fiducia e quella di Primo che ha dato loro appuntamento in un hotel a Varsavia così da evitare pericolose intercettazioni e nel contempo fornire maggior comfort, di quello della stamberga polacca, al trio di attempati vecchietti?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">o forse è stata Martina a riavvicinarlo, forse per ricattarlo o forse per riscattarsi, e in qualche modo sono finiti a far vita comune anche grazie al successo e alle vendite delle mostre che il gallerista dell'invisibile </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Zapisać gli organizzava a patto di non rivelarne l'identità né mostrarne l'immagine?</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">e se invece finisse che entra in campo una diversa figura, rimasta nascosta nella trama, che fa in modo di fornirgli legalmente, o anche no, una nuova identità così da reinventarsi nuovamente dal nulla e rientrare nel mondo che aveva lasciato grazie all'opera di un sapiente chirurgo capace di cambiarne la maschera?</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">non so ancora, sarai tu ad aiutarmi a scegliere, intanto grazie </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per la paziente lettura e a presto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">cari saluti, </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> Mattia Giusti</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Genova, 9 giugno 2020</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ps: i racconti della pandemia sono ovviamente totalmente inventati e senza alcun riferimento a fatti o persone realmente esistiti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-50023456447791880362020-06-26T17:26:00.000+02:002020-06-26T17:26:07.714+02:00il pianto<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il giorno del suo funerale lo trascorse camminando con Argo, cercando di ignorare il suo sguardo supplice e implorante di tornare a casa invece di continuare per sentieri sconosciuti e scoscesi, immaginando quello che scorreva nella mente dei pochi convenuti alle otto di quel venerdì mattina.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">chi non si sarebbe mai persa la funzione era la sorella adottiva, sicuramente contenta per lo scampato pericolo di dover dividere con lui i beni e i lasciti dei genitori.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Martina, non sapeva se avrebbe avuto il pudore di esimersi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">pensò che probabilmente c'era e in quel caso avrebbe potuto toccare con mano, o mettere sul fuoco la sua, che avrebbe esibito un contrito e ipocrita dolore bastante a nascondere il sollievo di crederlo morto davvero e il dubbio che invece si trattasse di </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ma a una mente pragmatica spesso si abbina il difetto di opportunismo e per Martina era più conveniente e comodo fingere di piangerlo come effettivamente morto invece che virtualmente o burocraticamente morto sapendolo di fatto vivo e vegeto chissà dove.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">nessun dubbio per la mamma di Martina che anche se nessuno gliene aveva dato conferma era certa che le cose fossero come nella realtà nascosta ma vera e che un giorno lo avrebbe rivisto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'unico davvero scosso era Peppe che ripeteva a tutti di come aveva conosciuto sia l'uno e sia l'altro dei due sfortunati fratelli interrotto continuamente dalle borsettate della moglie e dai suoi sguardi assassini scagliati senza successo perché Peppe parlava e piangeva come un vitello ripetendo che mancava il prete, che ci voleva, chiedendosi perché nessuno lo aveva chiamato e chiedendolo a giro agli altri presenti ricevendo come unica risposta l'ennesima borsettata.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">nel dignitoso ritegno che si addice bene in ogni cerimonia funebre i genitori adottivi. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">la loro specifica unicità stava nella certezza assoluta che si stesse onorando un amico, un lontano parente, un uomo che aveva tanto sbagliato ma più ancora tanto pagato e alla fine si era redento aiutando nel modo migliore possibile nelle diverse condizioni e a seconda degli eventi e casualità, la madre, la figlia e il fratello.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">che nel frattempo il figlio adottivo amato più della figlia naturale, fosse vivo, in salvo e presto l'avrebbero volentieri riabbracciato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a conti fatti un funerale felice dove, tranne le lacrime di un carabiniere emotivo e acquisito, le uniche altre erano quelle del castoro che nell'occasione recitava il coccodrillo sia per le finte lacrime e sia per lo sproloquio con cui aveva annoiato tutti con l'intenzione di rendere onore a una carriera giornalistica e di inchiesta di cui da tempo nessuno si interessava, lui compreso.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tornato a casa e ristorato Argo volle concedersi un brindisi speciale dedicato ai suoi lutti disponendo </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">cinque bicchieri sul tavolo: per la manta, per il camaleonte, per il serpente, quello per l'ippocampo, uno piccolo e colorato per l'airone, e poi si sciolse in lacrime finché ne trovava.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ne aveva trattenute tante che per versarle tutte gli servì l'intera bottiglia.</span><br />
<br />
<br />teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-59381691869304899422020-06-25T13:26:00.001+02:002020-06-25T13:26:22.063+02:00da primo a ultimo<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">lo detestava, ma doveva ammetterlo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">dal giorno del suo cinquantunesimo compleanno gli veniva da ridere per qualsiasi cosa, soprattutto di se stesso.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">premetteva a tutto che fosse stato il giorno in cui a nascere e a morire fosse stato un congiunto così stretto che in più di una serata avevano riso definendosi <i>fratelli gemelli siamesi uniti da un destino infame</i>, ma poi gli venivano in mente cose buffe e rideva tra il sé e i se.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">i se che gli fluttuavano nella mente pensando a un futuro totalmente nelle sue mani capaci fino a quel giorno solo di digitare sui tasti, rollarsi una sigaretta e intarsiare e al sé ancora sperduto come gli amici di Peter Pan sull'isola che c'è, ma non c'è.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ridacchiava raccontandosi che da Primo era diventato Unico, da Primo Giusto a Unico Giusto o forse era Ultimo per via che la sua progenie era destinata a rimanere nel limbo? Ultimo Giusto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">giusto? ma cosa era giusto?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ridacchiava scuotendo il capo pensando alle date sbagliate sulla lapide, poi si ricordava che di sbagliato c'era che dentro ci fosse il fratello sbagliato e subito una fitta al cuore e il pensiero 'ok, ci siamo, un infarto' e immaginava di provare gli attimi finali del gemello mentre si sentiva trascinato con lui sottoterra dove miracolosamente schivare un bruco nell'attimo in cui diventa farfalla che apprende a volare girando intorno ai pochi che in quell'ora lo stavano seppellendo così da vedere i loro volti e interpretarne i pensieri.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">aveva riso appena congedato il turista americano tornato a trovarli con la proposta di una mostra delle sculture di Primo e lui <i>come un cretino illuminato da lampi di imbecillità</i> (cit) gli aveva risposto che Primo era morto ma a realizzare le sculture erano entrambi ed era finita che la mostra l'avrebbe fatta lui solo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sorriso spento come un tizzone infuocato buttato in un secchio pieno di ghiaccio non appena realizza che una volta in porto la sua faccia sarebbe comparsa quanto meno su un giornalucolo locale che il web avrebbe provveduto a diffondere per ogni dove, compreso nella questura di Genova dove avrebbe sicuramente trovato qualcuno che si sarebbe chiesto: 'ma se Salvo è morto nel bosco e Giusto d'infarto, sto tizio chi é?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">venne in soccorso un barlume di lucidità che finì appuntato su un pezzo di carta: 'aggiungere clausola di Bansky' tutto maiuscolo, sottolineato enne volte.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e ridevano anche in paese, dove mai nessuno era riuscito a distinguerli, quando diceva che a furia di parlare italiano aveva deciso di abbandonare il polacco senza capire un accidenti di quello che gli rispondevano percuotendogli le spalle con solenni manate e sputacchi di vino tra l'ilarità generale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">prendeva tempo, se lo concedeva perché sentiva di averne bisogno più del cibo e dell'aria e intanto studiava l'idioma locale perché dov'era gli sembrava l'unico posto in cui stare a vivere una vita invece di perderla.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ammesso che si sentisse di far emergere il gioco degli equivoci che aveva contribuito ad alimentare cosa avrebbe guadagnato altro che un'esistenza rinnegata da tempo per insoddisfazione, scontento, delusione, rancori, solitudine e dolori, lutti e abbandoni?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">che senso avrebbe avuto tornare a quello che aveva lasciato in conseguenza all'aver compreso che in realtà era il lavoro, l'amore e il resto ad averlo ripudiato lasciandogli intendere di esser stato lui a lasciarli?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">cervellotici pensieri che intendeva solo lui e lo guidavano in quei giorni di delirio etilico, sperduto in una casa somigliante a quella degli specchi dei luna park dove ogni superficie e oggetto gli rimandava un'immagine a metà perduta e per metà ritrovata di quel che stava decidendo di voler essere e che ancora conosceva appunto solo a metà.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">una vaga idea l'aveva, 'tanto vale' - si diceva, nel senso: vale tanto -, 'diventare convintamente e a tutti gli effetti </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">Maciej </span><span style="background-color: white;">Zapisać'. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Zapisać, salvo. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">a quel punto </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">di nome e di fatto, l'unico a essersi salvato.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">'finché morte vi ricongiunga' pensò tornando allegro come un ebete ignorante.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">che poteva farci? gli aveva preso così.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">una catarsi gaia.</span></span><br />
<br />teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-39751539554494130152020-06-24T07:11:00.001+02:002020-06-24T07:11:31.472+02:00Genova<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">intorno alle venti, per via che </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej come al solito dimenticava che quando si sente suonare il cellulare si debba rispondere, sente</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> la madre adottiva</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> per avere notizie del rito funebre e del gemello.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">gli risponde una voce da brividi. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'perché piangi?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'lui, lui è morto'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'ma lui chi?' gli venne da chiederle dandosi subito dello scemo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tic tac.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>la città intera piange l'uomo e il giornalista unendosi con cordoglio al dolore della famiglia che lo avrà come noi sempre nel cuore.</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>i funerali si volgeranno la mattina di venerdì 20 maggio alle 8 in forma privata.</i></span><br />
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sul web il tam tam funebre inizia già alle diciotto.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">un paio di vecchi colleghi era andato a salutarlo avendo appreso che sarebbe subito ripartito per la sua nuova vita e si erano spaventati per il pallore cereo del volto e lo sguardo oltre l'orizzonte quando dovettero sorreggerlo e assistere alla constatazione di morte da parte degli addetti del 112 prontamente accorsi.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">dunque lui era morto esattamente come il fratello, ma di infarto.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">no. una differenza c'era.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">lui era davvero morto.</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ma lui chi?</span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">totalmente traumatizzato dalla notizia era completamente frastornato e incapace di elaborare e definire chi fosse lui stesso.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">come un automa andò a riempire le mangiatoie, raccolse i primi fiori di zucchino e due uova che ruppe in un tegame con due gocce d'olio sopra ai fiori appena lavati e tagliati conditi da un po' di pecorino salato accompagnato da due bietole bollite e scondite, una fetta di pane e un bicchiere di vino stillato da una bottiglia appena stappata a cui ne seguì una buona metà di una seconda bevuta seduto in mezzo ai trucioli della falegnameria su cui si svegliò il giorno dopo, impanato come una cotoletta e ancora stordito.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'unica certezza era che, come ogni altro essere umano, anche lui non avrebbe potuto assistere al proprio funerale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'peccato' - pensò sorridendo a se stesso - 'mi sarei divertito'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">si pentì all'istante di quel pensiero quando realizzò che a morire era stata una metà parte di sé.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">un passo avanti verso una consapevolezza ancora lontana e complicata da elaborare.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ci era arrivata e più velocemente la mamma adottiva che, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">in attesa di fargli visita così da poterlo meglio ragguagliare e, soprattutto, riabbracciare, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">aveva fin da subito imparato a chiamarlo </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e lo aggiornava sul proseguo ricorrendo a una sorta di linguaggio criptico imposto dalla massima prudenza necessaria a evitare che si scoprisse un arcano capace di portarlo come minimo all'accusa di favoreggiamento nei confronti di un latitante, falsa identità/ furto d'identità e chissà che altro.</span><br />
<br />teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-41959673433964358672020-06-22T09:14:00.001+02:002020-06-22T09:14:44.740+02:00il sogno<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b><br /></b></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'che animale sei?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'cioè che sarei? non so ci devo pensare e tu?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'un pangolino siamese di un pipistrello,</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> anzi direttamente un virus, ma mica uguale né simile al covid che è solo un dilettante. uno vero, serio, capace di sterminare la madre di tutti i virus più virulenti: la razza umana. colpevole di ogni stortura naturale e artificiale che appesta il pianeta. poi, quando avrò ultimato il lavoro, allora potrai ripetermi la domanda perché qualsiasi animale vorrò essere potrò vivere invece che dannatamente, felicemente ovunque mi sia capitato di nascere'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'facciamo che siamo due virus. dopo aver estinto gli umani, che animale saresti?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'tutti! un gatto che fa le fusa strusciandosi sul tronco di un albero, un cane che scodinzola per puro autoerotismo invece che per compiacere il padrone, un pappagallo che sa imitare il verso degli altri animali, una scimmia capace di essere solo una scimmia che fa solo cose da scimmia, un orso che ruba il miele all'ape che se ne sta beata tra i fiori, difficile scegliere'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'e io che animale potrei essere?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'un camaleonte, ovvio!'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'e Marta, in quale animale potrebbe reincarnarsi?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'una manta che nuota maestosamente nell'oceano e si nutre solo di plancton...'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'e la piccola Angela?'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'un airone, elegante, attento, abile predatore ma solo per necessità'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'aspetta ho deciso, sarei... un serpente'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'un serpente? ma dai che dici? l'unica cosa che avete in comune è l'iniziale del nome!'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">prese il sogno come un commiato da Silvia anche se a dialogare con lei c'era di sicuro </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej perché era lui l'appassionato di animali, sì però il sogno era lui ad averlo fatto, pensava mentre appuntava quelli che riusciva ancora a ricordare.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">concluse che era facile confondersi nella realtà, figuriamoci di notte in un sogno e che l'unico dato certo era l'attribuzione di proprietà del</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;"> sogno e il fatto che, a parte uno dei protagonisti, chiunque dei due fosse, gli altri erano soggetti defunti.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">per associazione pensò a Martina che per lui era come fosse morta e all'inferno.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">'un castoro. sicuramente un castoro' - borbottò tra sé e sé - </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">'intento solo razziare arbusti da trasportare per tirar su una diga con cui arginare la piena e proteggere il nido in cui rifugiare al primo acquazzone insieme a un sacco di cianfrusaglie raccattate in giro per il mondo da sgranocchiare guardando con indifferenza lo spettacolo del mondo in sfacelo come se niente la riguardasse o dipendesse dalla sua volontà e dalle sue azioni' concluse buttando con rabbia le bucce dell'ultimo arancio di stagione che finirono come i coriandoli di carnevale intorno invece che dentro la pattumiera.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">e lui? che animale avrebbe voluto essere?</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">si aiutò consultando un libro illustrato, aprendolo a caso.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">avrebbe scelto quello che gli fosse comparso per primo.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">un cavalluccio marino, <i>hippocampus, si nutre di piccoli crostacei e vegetali</i>, recitava la scheda, <i>a primavera la femmina depone le uova in una tasca di incubazione posta nella regione addominale del maschio ed è in via di estinzione.</i></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">'ettipareva' - pensò - 'ma ben scelto', gli piaceva. cercò nell'archivio dei pezzi di legno raccolti sulla spiaggia quello più adatto e si mise a intarsiare l'effige dell'esemplare in cui, nel caso, sarebbe rinato.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-48178644029125524862020-06-21T09:34:00.001+02:002020-06-21T09:34:26.288+02:00segatura<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b><br /></b></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">essenzialmente il sostentamento di <span style="background-color: white;">Maciej era fornito da piccoli lavoretti di falegnameria che aveva imparato a fare durante gli anni di carcere e, nei mesi estivi, come tappa buchi in spiaggia, sulle barche e con i turisti, dall'orto domestico, dagli animali da cortile e due capre.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">nel periodo in cui aveva vissuto con la figlia, grazie a lei aveva potuto dedicarsi anche ad altro.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">avevano messo a frutto l'esperienza del mini nido e allestito corsi di educazione ambientale abbinati allo studio e alla conoscenza della lingua italiana sia per i bambini della zona e sia per gli adulti.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">a parte il fascino assoluto del luogo, così anomalo a quelle latitudini, era di quello stile di vita che si era portati a innamorarsi soprattutto in assenza di alternative e prospettive di altrettanto interesse e uguale potenziale.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">con gli animali andava bene, con l'orto... insomma, ma quello in cui Primo sembrava essere davvero portato era produrre segatura in quantità industriale e saperne ricavare creazioni e utilizzi alternativi alla mera dispersione a scopo di lettiera per i conigli.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">intarsiava di tutto, oggetti utili e artistici che i turisti mostravano di gradire, acquistandoli volentieri per sé e come souvenir.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">sembrava decisamente ringiovanito a differenza del fratello che più gli trasmetteva nozioni e più deperiva nonostante le generose libazioni di cibo e di vino che venivano messe in tavola e il maggior riposo dovuto alla spartizione del lavoro.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">'mi sembra di essere come questa segatura'</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">'che dici?'</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">'sì, uno scarto inutile'.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">hai voglia di parlare del profumo facendogliene annusare una manata, dell'utilizzo che se poteva ricavare o del significato metaforico e filosofico del pieno e del vuoto; niente lo motivava, come sentisse di essere giunto alla fine del suo percorso di vita, volendone accelerare la fine senza immaginarne </span></span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">il modo, lasciando fare al desiderio che fosse il caso a decidere a tempo opportuno perché per lui si era già fatto anche troppo tardi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">un tempo che in quella casa, dopo tanti lutti, si misurava con gli autunni nonostante altrove continuassero a contare le primavere e quando ne fu trascorsa un'altra </span></span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej chiese a Primo di scegliere in quale data si sentisse pronto di concedergli il viaggio per la sepoltura dell'urna.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">si presero ancora tempo, si arrivò a maggio 2022. tumulazione venerdì 13 alle 17 in forma strettamente riservata.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">avrebbe ritrovato Marta, rivisto la città in cui era nato, salutato il mare, dato l'addio alla figlia nata da una avventura, appena diciassettenne, sulla spiaggia di Murcarolo con una ragazza conosciuta in un istituto per orfani e abbandonati in cerca di adozione, poco più grande di lui e come lui senza famiglia che era finita morta per una overdose tagliata male in vico delle Rose nel centro storico di Genova nei primi anni novanta del secolo scorso o di un secolo fa come gli piaceva dire facendo riferimento alle date di quel periodo storico.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">attentissimi a ogni piccolo particolare, nonostante Mattia Salvo risultasse a tutti e per tutti morto e bruciato nei boschi di Bilovizh già due anni prima e per evitare controlli aeroportuali, il 12 maggio un finalmente rincuorato e vitale </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej nelle vesti di Primo sale sul treno per Genova salutato da Primo nelle vesti di </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">un saluto emblematico della specifica condizione in cui si trovavano, l'uno nei panni dell'altro e allo stesso tempo come un individuo solo, unico, un tutt'uno.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-85938187657090541152020-06-20T08:52:00.000+02:002020-06-20T08:52:04.743+02:00tic tac<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b><br /></b></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'e noi, noi come staremo?' aggiunse Martina.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'vedremo' commentò laconicamente rivestendosi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'ti spiace se guido io?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'no, va bene'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">alle porte di Varsavia, dove avrebbero riconsegnato l'auto per imbarcarsi lei e la bimba per Genova aeroporto e lui su un treno per Milano per un incontro di lavoro, un incidente le cui cause resteranno a lungo un mistero.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">le condizioni di Martina rendevano impossibile il trasferimento in Italia dunque fu lui solo ad accompagnare Angela nel suo ultimo viaggio.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">uscito illeso aveva pensato dormisse vedendola col capo piegato sulla spalla, ma nel prenderla in braccio gli sembrò di tenere in mano un passerotto con il collo spezzato da un ragazzino sadico e imbecille e capì subito che il ricordo di quella unica primavera avrebbe rappresentato l'intero vissuto di una bimba amata come una figlia.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il tic tac del trascorrere del tempo si spense come una suoneria scarica.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">un dolore avvertito e amplificato in Silvia che aveva già tanto sofferto nel decidere il distacco anche dalla bimba con cui aveva giocato spesso e che la ricambiava strappandole i riccioli appena le capitavano a tiro, quando aveva chiesto a </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej di poter restare da lui.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">un altro dolore quando dopo qualche mese sentì la suoneria di C'era una volta in America e la fece suonare tanto a lungo quanto la metà del tempo che </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej impiegava solitamente a rispondergli e cioè il doppio di quello della scena del film dove il telefono suona instancabile per minuti.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">c'era voluto del bello e del brutto per fargli accettare l'idea di possederne uno per paura di venire scoperto dal fisco, dal comune e compagnia cantante, ma con l'arrivo di Silvia la pratica fu facilmente archiviata anche se lui continuava a fare come se fosse senza.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">tic tac.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">'Silvia peggiora, ma non vuole andare all'ospedale, vieni presto'.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">come in un </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">déjà vu, gli </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">sembrava che lei avesse aspettato il suo arrivo per andarsene e comunicargli il desiderio che le sue ceneri fossero sepolte insieme a quelle di nonna Marta.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej sentiva che spettava a lui fare quel viaggio e quando ne parlò al gemello cominciarono a organizzare lo scambio.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Primo fu addestrato a gestire le attività di </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;"> e </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;"> a rapportarsi con chi avesse eventualmente incontrato e a chi rispondere e come al telefono di Primo che doveva necessariamente viaggiare con lui.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">sembrava avessero pensato proprio a tutto, compreso informare i genitori adottivi di Primo dell'operazione così da offrire a </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;"> un supporto logistico. tuttavia </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">sfuggì un particolare piuttosto rilevante ed evidente.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">il posto.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">una culla perfetta per chiunque ma soprattutto per Primo che dopo la morte della bimba era tornato rabbioso e addirittura venuto alle mani con Martina che lo aveva preso a sberle dopo che lui le aveva rinfacciato in pessimo modo quello che avrebbe preferito per nobiltà d'animo tacerle.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">una mente pragmatica è incapace di darsi ragioni umane alle tragedie, le nega e le sotterra.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">così appena ripresa dal coma decide di lasciarlo quando, dopo averlo accusato di essere la causa dell'incidente, della morte della figlia e della sua rovina, lui alle parole 'nostra figlia' sbotta, le sbraita 'mia figlia?', si prende i due ceffoni e se ne va.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-5715781595334291232020-06-19T07:56:00.001+02:002020-06-19T07:56:57.652+02:00la primavera di Angela<br />
<b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">la bimba era diventata la mascotte del mini nido dove la nonna la portava volentieri per godersi poche ore di libertà dalla fatica di prendersene cura in vece di una madre sempre per aria anche dopo gli atterraggi e durante i giorni di riposo a terra.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">era l'unica a pensare che un viaggio così lungo fosse prematuro, ma la figlia appariva contenta che le cose con Primo stessero migliorando.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">era ancora lei a pagare i conti, ma anche quelli del compagno avevano ricominciato a cambiare colore come un semaforo dal rosso all'arancione lampeggiante, quasi verde.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tutti, compreso il padre biologico, restavano all'oscuro del vero a maggior ragione dopo che indagando sull'argomento le aveva detto chiaro e tondo che lui 'no, sicuramente un figlio no. mai.' con una risolutezza identica a quella che vedeva negli occhi di Angela quando ben prima di compiere un anno già si ribellava scalciando ogni volta che, tornata dal lavoro dopo un paio di settimane in giro per il mondo, le chiedeva un bacio ottenendo in tutta risposta un sonoro: 'no' ribadito dal movimento di diniego della testa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">allora le parlava tra dolcezza, imposizione e supplica, ma Angela resisteva per poi sciogliersi quando vedeva Primo a cui aveva rubato il cuore e stregato l'anima prima ancora che lui riuscisse a capire come risolvere il dilemma di come porsi con lei e verso il suo ruolo di padre acquisito potendosi unicamente ispirare </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">al solo esempio di cui disponeva: la</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> sua esperienza </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">con i suoi genitori adottivi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">certamente era più gradito della loro vera figlia arpia, o forse tutto dipendeva dalla distanza che intercorreva tra loro, da una sorta di distacco genetico che facilitava il rapporto tra persone invece di quello tra i ruoli genitori/figli e viceversa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">se Martina rimandava a 'quando sarà più grande', lui le stava vicino il più possibile e lei lo ricambiava mostrando una confidenza e un affetto pari a quello nutrito per la nonna consapevole di dover supplire anche alla parte che la figlia lasciava scoperta.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sembrava essere sempre in attesa del suo arrivo da tanto allungava prontamente le braccia e molto precocemente le gambette per raggiungerlo gattonando sulla porta senza dargli il tempo di svestirsi, salutare e lavarsi le mani.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">poi scappava via girandosi indietro per assicurarsi che lui la seguisse nell'angolo dei giochi e mostrargli in quanto poco tempo riuscisse a vuotare gli scaffali, buttarli tutti per terra e scoppiare a ridere chiamando: 'no_nna' fino a quando la vedeva e allora col dito indice oscillante come l'ago di un metronomo le diceva: 'no, no'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sempre allegra salutava chiunque incontrasse sulla strada verso il parco strappando foglie, fiori, oggetti rubati nei negozi e sorrisi a tutti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">felice di fare il bagnetto, golosa di tutto quanto le passasse per la bocca dello stomaco, ordinata nelle funzioni biologiche e nel sonno come un orologio svizzero tranne che con la mamma, tanto che in quei giorni, Primo preferiva inventare impegni e sparire.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">gli mancava il cuore ad assistere alla goffaggine e alle pretese assurde di una pragmatica alle prese con l'essenza della spontaneità e creatività.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-87235725219556508112020-06-18T09:11:00.001+02:002020-06-18T09:11:32.817+02:00derive<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'sinceramente? non lo so'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'Mattia...'</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej'</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">'ok, </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej. allora, </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej, mi devi dire qualcosa'.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">'non lo so'.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">le prime parole che si dissero appena arrivati, ma i tentativi di farsi dire qualcosa di come si sentisse quando ancora viveva in Italia erano stati tanti e le risposte? non pervenute.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">allora aveva dovuto immaginarle a partire dai suoi primi anni passati in attesa di una famiglia adottiva perché il dopo già sapeva che era stato diverso, ma come?</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">pensò di imitare la tattica di Alberto e usare il condizionale e il pensiero laterale.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">in qualche modo la tecnica si rivelò utile sotto diversi aspetti.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">a rinfrescargli la memoria sulle favole che avrebbe raccontato ad Angela e poi ai bimbi di cui si occupava con Silvia e a fargli tornare la voglia e l'estro di inventare storie oltre che a fornirgli qualche lampo di luce nelle buie fasi della vita del fratello vissute prima di passargli il testimone a metà gara.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">il brutto anatroccolo dello stagno dei cigni, il rospo che nessun bacio trasforma in principe, il serpente tentatore, la mela avvelenata, il maligno, l'avido, il vampiro, il reietto. colpevole, colpevole, colpevole.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">tre gradi di giudizio; quindici anni, per un omicidio mai commesso, in cui si era incattivito e aveva appreso come diventare un criminale professionista.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">cosa per cui non era tagliato, come dimostrarono i fatti una volta messa in pratica la teoria.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">quando ci si trova costantemente alla deriva manca anche il tempo di chiedersi il perché e il per come; ci si sbraccia per restare a galla, raggiungere la riva il più in fretta possibile, dimenticarsi la fatica e i dolori in compagnia di una bottiglia di alcol da due soldi arraffando quel che si può o fare come la volpe con l'uva.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">perché neanche sai cosa potresti fare o desiderare, non te lo sei mai chiesto dato che fin da subito ti è stato detto o fatto capire che non ti sarebbe mai spettato nulla da nessuno compreso l'eventuale buon dio sicuramente diversamente affaccendato; che se avessi provato a prendertelo ti avrebbero beccato e punito; che se avessi un giorno tentato di intraprendere una qualsivoglia attività avresti contato la prima disfatta di una serie di fallimenti lunga quanto i tentativi messi in atto; che nessuna donna mai avrebbe potuto avere per te il minimo interesse salvo quello utilitaristico tipo un lavoretto domestico che in ogni caso sei destinato a sbagliare e quindi a restare pure senza compenso monetario, figuriamoci quello in natura.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">ben che vada potrai sperare nell'indifferenza di qualcuno tra quelli che più probabilmente ti disprezzeranno schifati dall'inettitudine e la miseria che ti precedono e ti ammantano.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">e se proverai a spararti finirà che sbagli la mira e ammazzi il vicino. </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">in verità andò anche peggio di così.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">lo sparo per sbaglio ci fu, ma lui era altrove.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">lo trovarono lo stesso e lo condannarono, quando si dice il destino... </span></span><br />
<br />
<br />
<br />teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-73549175100129731632020-06-17T08:47:00.002+02:002020-06-17T08:47:15.077+02:00cambiar d'abito<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">lasciata la veste del giornalista si ricicla scrittore e si mette segretamente a scambiare le bozze col gemello che reinterpreta i capitoli a modo suo, come fossero favole che a lui facevano ricordare i personaggi di Andrea Pazienza, il manuale di zoologia fantastica di Borges e Guerrero e che lo invogliavano a rileggere il bestiario di Cortàzar.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">se fosse stato un animale avrebbe scelto di rinascere bruco così da scavarsi una buca nel fango dove restare nascosto ad aspettare che una zappa ponesse fine alla sua esistenza.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">faceva progressi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">la rabbia si era trasformata in depressione rassegnata e passiva ma comunque dolorosa, sconosciuto carburante di un'anima in cerca di una diversa e più sopportabile identità o anche solo di un'alibi credibile a giustificare quella attuale.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'abito del buon padre gli stava scomodo, quello del compagno affidabile era talmente consumato che quando l'ha buttato nel fuoco ha fatto due scintille ed è subito cenere.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Martina aveva scelto di tornare alla divisa di hostess, la nonna scelse quella della tata a tempo pieno.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">vendere l'appartamento sarebbe stato un suicidio e così l'avevano affittato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per lui la casa al mare della suocera e i resti dei risparmi dei bei tempi andati.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">chi lo conosceva pensava che si sarebbe ripreso, lui si stupiva di sopravvivere nonostante sentisse che di vivo gli fosse rimasto ben poco.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">una cassa da morto come vestito sarebbe stato anche troppo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">chiedeva solo che il cielo se lo prendesse senza fargli sentire dolore o capire cosa gli stesse per accadere.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">temeva che la paura della fine gli procurasse un sussulto di vita in cui pentirsi o ripensarci.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">beffa di un destino che ti fa maledire di essere nato per una vita e quando finalmente muori ne fai una tragedia invece di una festa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">faceva fatica a capirsi anche lui.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">congedatosi da Alberto scelse una terapia farmacologica che gli consentì di darsi una parvenza giudicata di normalità dai conoscenti più prossimi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">furono gli eventi a imporlo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">la malattia di Silvia lo obbligava ad assumersi un ruolo di supporto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tanti gli aspetti che li accomunavano, ma tra i due era lei a stare peggio e lui volenteroso di mettersi nei suoi panni nella speranza di prenderne il posto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">insieme avviarono una sorta di asilo per i bambini delle madri lavoratrici prive di sostegno.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">poche ore al giorno, ma abbastanza per alleggerire le loro convalescenze, </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">con la lentezza del tempo di chi sta superando una grave malattia, quello che secondo il tic tac dell'orologio dice che è passata un'ora quando per te è un istante o un giorno perché segui quello biologico o della natura.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">consulente esterno </span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">Maciej che a distanza dava i tempi delle semine e del trapianto delle piantine con cui giocare al contadino e di quelli della preparazione e cottura di pani e focacce da portare ai genitori come trofei.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif;">in quell'incerto disequilibrio tra la vita e la morte nasce l'idea di un ricongiungimento che trova tutti concordi e porta a decidere il viaggio in Polonia.</span><br />
<br />teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-49439948682380972002020-06-16T06:15:00.000+02:002020-06-16T06:15:01.121+02:00il tarlo<br />
<b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tentazioni ne aveva avute molte, ma era più o meno sempre rimasta fedele all'ideale e fatidico primo amore fino a quando un'amica le presenta Primo che, meglio dello skipper giraoceani, si prestava a soddisfare il suo desiderio di mettere sù famiglia prima che gli enta diventassero anta.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">la mente pragmatica è strana.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">si dimentica dei sentimenti, ignora i segnali corporei, trascura l'etica, la morale, il buon senso, ragiona in termini di opportunità, ottimizzazione, 'livelli prestativi'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per Martina era del tutto comprensibile e accettabile fare programmi di vita con un uomo diverso da quello che aveva da sempre nel cuore per il semplice motivo che il primo l'amava in presenza, mentre il secondo a distanza.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">che male c'era a concedersi a entrambi se i motivi e i sentimenti erano così distinti?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il diritto di avere una storia in ogni porto l'aveva dovuta subire e quello di un'avventura l'aveva concesso all'attuale partner ben sapendo che a quasi cinquanta, Primo certamente non era un soggetto capace di scappare con una ventenne.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">dunque, teoricamente, era lecito che lei si concedesse una scappatella ogni tanto per quel poco tempo che l'amato amante le elargiva omeopaticamente prima di un altro viaggio tra le promesse che giurava ogni volta di mantenere al ritorno.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'imperdibile occasione di soddisfare la sua aspirazione più ambita fu l'annuncio di una lunga regata, da settembre all'estate successiva e i calcoli si dimostrarono esatti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">rimase incinta alla partenza e per il ritorno di nuovo in linea.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">mentre lo skipper pescava salmoni nel Baltico tra una crociera e l'altra e si vedevano solo via skype rigorosamente dalla vita in sù, lei aspettava di veder realizzato il suo sogno in compagnia di un uomo solido, presente, paterno.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">se le nausee dei primi mesi erano dovute alla gravidanza, i sospetti che dietro alla recente inquietudine del compagno potesse celarsi qualche sospetto erano dovute all'opera di un tarlo che aveva iniziato a scavare nella sua mente fino a farle domandare che razza di madre era e sarebbe diventata.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a una mente pragmatica basta poco: 'portare pazienza, genitori si impara quando si diventa' punto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il problema di sicuro non era lei ma lui.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il lavoro che si capiva poco o niente cosa avesse intenzione di fare, il gemello tra i piedi, la polizia, l'avvocato, la complicazione del covid.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'portare pazienza' punto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'genitori si impara quando si diventa' tutto si sarebbe aggiustato. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">punto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il giovane tarlo, ancora larva e alle prime armi, poco poteva contro una mente pragmatica, ma avrebbe avuto tempo prima di trasformarsi in pupa per poi volarsene a cercar moglie, procreare e infine morire.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per ora gli unici tarli di cui era a conoscenza erano quelli della casa al mare dove aveva portato Angela appena riaperti i confini chiusi per il covid.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'si dice che per infastidire i tarli si debba sistemare un orologio a tic tac vicino alla fonte così che si spaventino e smettano di rosicchiare fino a morire di fame'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'per quelli della mente invece pare basti un cachet' le rispose con una risata la madre dalla cucina.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-74990401341404969032020-06-15T08:26:00.001+02:002020-06-15T08:26:33.237+02:00la rabbia<br />
<b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">nelle ore rimanenti era la rabbia a tenerlo stretto in un abbraccio soffocante in cui implodere evitando di palesare al mondo estraneo al suo quello che si sentiva crescere e cambiare dentro.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">aveva capito che le sedute erano un monologo tra lui prima e lui sconosciuto che pretendeva di governarlo comandandolo d'autorità senza averne diritto né capacità altro che aprire conflitti per ogni dove come non ci fosse un domani.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">in questo <span style="background-color: white;">Maciej lo aveva capito subito.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">di rabbia e implosioni era un esperto, cioè lo era stato perché da tempo le aveva smaltite come i grassi superflui da cui si era spogliato come fa la cicala quando va in muta.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">gli aveva raccontato della sua reazione ogni volta che gli veniva detto: 'mettiti nei miei panni' da persone molto più fortunate e ignoranti di lui che sapeva benissimo che a chi sta male è impossibile incarnare chi sta meglio e che gli unici panni che si possono scambiare sono quelli con chi sta peggio di te.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">e durante i mesi delle loro corrispondenze, tra i due a stare peggio era Primo.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">così era arrivato a restituirgli gli abiti che indossava prima di cadere nelle turbe psichiche in cui si dibatteva come un salmone appena sfuggito alle fauci dell'orso nella risalita in controcorrente del fiume diretto all'oceano che dovrà ripercorrere per riprodursi.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">Primo era incantato dalle metafore naturalistiche di </span><span style="background-color: white;">Maciej.</span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">diciamo che un'altra oretta ogni due settimane di rabbia perpetua se la scampava a leggere le sue email, guardare le foto, informarsi sui luoghi dove adesso abitava, ma di media ne restavano sempre altre settecentosedici al mese di puro furore, tanto da spaventarlo solo all'idea di sedarlo.</span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e dopo? come avrebbe fatto senza?</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">sarebbe dovuto tornare al lavoro, occuparsi di Angela, sollevare qualche incombenza a Martina che un po' si meritava il fastidio come espiazione di una colpa nota e al tempo stesso taciuta da entrambi.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">lavorare a cosa? </span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'ultimo articolo l'aveva scritto a giugno dell'a.c. (anno covid) in un contesto di botte da orbi, dagli usa a hong kong, manifestazioni per ogni dove, incidenti stradali che di più improbabili era difficile trovarne, ospedali abitati da ex eroi (ripagati con un euro al giorno di indennizzo) ridiventati merde che tentano di mettere ordine nelle orde di malati cronici, oncologici, infartuati, eccetera, eccetera, che elemosinano una cura, un po' di attenzione, un posto in una lista d'attesa lunga più della quaresima, studenti che dopo aver perso la speranza di un lavoro stanno per perdere anche quella di tornare tra i banchi, le masse dei forconi arancioni e degli altri che fanno rima con coglioni a imperversare per ogni dove.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il tema: la giornata dell'ambiente.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">fanculo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">al pronti via, subito subito un bello sversamento di gasolio in siberia (ma anche a sorrento, roma, brescia e siracusa mica si scherza) e un movimento franoso che si sta portando via un paese norvegese (ma anche la grandinata nelle zone dove il covid ha picchiato forte), roghi tossici, ditte che saltano in aria come se piovesse (ma da settembre sarà anche peggio) e l'amazzonia? beh, quella non ha mai smesso di bruciare.</span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">li avrebbe mandati tutti al diavolo, avrebbe costruito l'inferno apposta per poterceli mandare oppure - pensava - 'ci vado io al diavolo, che faccio prima'.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">dei nove sinonimi del termine li aveva sperimentati tutti compreso <i>esacerbazione,</i> nonostante la parola gli suscitasse una sorta di stordimento divertito quando la nominava per il piacere di vedere la faccia dell'interlocutore quando in risposta a un 'come stai?' riceveva un 'un po' esacerbato' invece del più appropriato: 'stanco e stufo' che di solito gli faceva trovare il simpatico di turno che replicava: </span><span style="background-color: white;">'sick and tired' mimando due note e le mosse della pop star dell'omonima canzone.</span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">fanculo! stramaledetti, vi odio tutti.</span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-42746221608466943492020-06-14T09:03:00.001+02:002020-06-15T08:22:22.363+02:00la terapia<br />
<b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'aveva iniziata, in segreto, tre mesi prima del parto. due volte al mese con la scusa di metabolizzare la sterilità, ma ben sapendo che lo scopo era annientare quel tarlo e tutti quelli che lui sì (il tarlo) avrebbe sicuramente generato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è che si era convinto così bene dell'assenza del problema 'madre' che nemmeno riusciva a comunicarlo al terapeuta che, infatti, gli stava facendo intendere che avrebbe potuto tornare da lui quando ne avesse sentito il bisogno (come a dire, per me può pure finire qui) e invece gli aveva fissato un nuovo appuntamento subito dopo aver letto il foglio ricevuto da Primo allegato al compenso per la seduta.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">svelare l'arcano fu come far esplodere la montagna con una carica di dinamite tanto potente da ridurla del tutto simile a una spiaggia della riviera romagnola, ma senza gli ombrelloni e i bagnanti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">prosaicamente si potrebbe dire: simile a un arido, sconfinato e imprevedibile deserto in mezzo alla fitta boscaglia e ai licheni delle zone pre artiche.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">poeticamente: simile a dune infuocate e immobili di giorno, gelide e agitate come la marea al plenilunio.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">seduta dopo seduta i cerchi intorno a lui invece di stringersi al nocciolo del problema si facevano sempre più larghi andando di tanto in tanto a spiaggiare al limitare di imbocchi a vicoli ciechi, scomparire come i fuochi fatui, o continui déjà vu di esistenze precedenti e future prive di qualsiasi vago riferimento al suo presente.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'eco di dissertazioni rassicuranti declinate tutte al condizionale, a scelta tra condizionale presente o passato, ma comunque condizionato, lo facevano andare in bestia.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">la sua vita era già bastantemente condizionata e variata per ipotizzare ulteriori stravaganti ipotesi di alternative diverse dalle tante che, senza muovere un dito, gli stavano davanti.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a quel poco di nuovo e/o di utile a cui riusciva ad arrivare, ci arrivava sempre da solo e con una fatica tanto enorme che a Martina venne il sospetto che si fosse fatto un'amante, da tanto era sempre stanco, e poi che si fosse scoperto omosessuale per via che la notte spesso se la prendeva con un tale Alberto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">un compagno in crisi a poche settimane dal parto era un problema e così i terapeuti diventarono due: quello di coppia e Alberto con cui concordava come prendere per il culo il primo evitando di rivelare l'origine del loro disagio.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sì perché per quanto Martina fosse una che tira dritto, di sicuro qualche tarlo annidato lo nutriva.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">corto e indolore il percorso con la psicologa di coppia del consultorio si concluse in meno di dieci giorni con il consiglio di portare pazienza, genitori si impara quando si diventa e andare al cinema insieme ogni tanto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">con Alberto invece le cose andarono avanti soprattutto a causa degli annessi e connessi delle vicende che presero il via a seguito dalla comparsa del gemello e alla nascita di Angela.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">mesi e mesi in cui per un'ora, due volte al mese, se ne stava metaforicamente abbracciato a lui come all'albero maestro di una barca a vela nella tempesta.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-28397369423727611312020-06-13T11:55:00.004+02:002020-06-15T08:21:52.198+02:00la creatura<br />
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">alzandosi da letto come un automa del tutto simile al protagonista del sogno in cui gli sembrava ancora di vivere, ma con il cervello appena un poco più sveglio e reattivo, la prima cosa che gli venne di fare fu un check up sulle sue condizioni fisiche dopo la serata precedente passata a folleggiare in compagnia di... tre, no, quattro fondi di bottiglie provenienti da altrettanti continenti: vodka, rum, gin e un disgustoso liquore al kiwi, un souvenir della nuova zelanda visitata almeno dieci anni prima.</span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">purtroppo neanche i fumi dell'alcol riuscirono a confonderlo al punto di fargli credere che la realtà scritta sul referto fosse un incubo da cui risvegliarsi sollevati.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">aveva preferito tacere, soprattutto a se stesso, che l'ordine delle cose così come si era abituato a immaginare fosse un'illusione capace di distruggerne il futuro dopo avere raso al suolo le fondamenta del suo rapporto con Martina.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">avevano provato a lungo e quando finalmente era rimasta incinta, si era educato a diventare padre convinto e capace.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">poi un disturbo urologico, la visita dall'andrologo, gli esami, la terapia e la guarigione, punto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">così Primo se la stava raccontando, se l'era raccontata e voleva raccontarsela per sempre, punto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ma il tarlo lasciato indisturbato lavora meglio e rode, rode, rode e rode fino a quando si rovescia sulla schiena, ritrae le zampe e muore. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">fino ad allora scava e scava infinite gallerie che finiscono in altrettanti meandri rimasti sepolti e inesplorati nel profondo di quell'essere che abbiamo dentro e che è capace solo di dire: 'sono innocente, sono inconscio, io non c'ero e se c'ero sognavo'.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per mesi aveva invocato santi e dei di cui disconosceva l'esistenza e poi ringraziati di cuore per l'avvento di quella creatura che poco a poco era arrivato a sentire e accettare come il proprio braccio, un rene o il fegato sono parti di noi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">il suo amore per la compagna si era arricchito rendendo il rapporto ancora più saldo, accrescendo gli aspetti di reciprocità e migliorando in toto ogni aspetto della loro vita di coppia che solo un folle avrebbe potuto pensare di buttare per aria.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per cosa, poi?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per un piccolo spermatozoo estraneo?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">per un tradimento a fin di bene?</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">perché, ne era certo, di quello si era trattato.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">punto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'i figli sono di chi li cresce' glielo diceva sempre colei che lo aveva accolto, educato e visto diventare l'uomo che era diventato nonostante l'assenza dei genitori biologici.</span><br />
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-449471514039019642020-06-12T08:53:00.001+02:002020-06-12T08:53:26.609+02:00il perché delle cose<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">sarà stata la stanchezza per l'impegno da papà fuori età e/o per l'energia che disperdeva a stramaledire i governi di ogni ordine e Stato del pianeta per come gestivano la crisi post covid in modo a lui, e a tutti quelli che si faceva finta non esistessero nonostante le proteste, totalmente indigesto e/o per le urla che Martina denominava 'sproni', e/o per le odiate feste di fine anno, ma era distrutto, esasperato, svuotato tanto da trasalire e poi desiderare di sparire appena sentiva la suoneria del telefono.</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">riconoscere il numero della vecchia redazione lo rasserenò e un po' lo incuriosì ma si trattava solo di un pacco che gli venne recapitato da un corriere il giorno dopo.</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">il fatto che provenisse da Kiev già lo inquietava, il contenuto avrebbe terrorizzato l'uomo che era, adesso sembrava un bimbo la mattina del 25 dicembre davanti al regalo scritto in cima alla lista per babbo natale.</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">nessun mittente o recapito, allora richiamò il corriere e rimandò indietro una busta con la bozza del testo in cui trovavano posto gli eventi successi in quei mesi.</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">dei giorni in cui aveva pianto pensando di aver perso nello stesso giorno madre e fratello, di quanto aveva rimpianto la prima e odiato il secondo prima di sapere la fine che aveva fatto al suo posto e del perché aveva rinunciato ad approfondire la storia delle ciocche di capelli preferendo prender per buona la sensazione di Marta, della nascita di Angela e dei suoi progressi, del lavoro che lo aveva stancato, dei problemi di salute di Silvia e di come fosse diventato donatore di midollo osseo, della forza e tenacia di Martina che se l'era accollato e provvedeva anche economicamente ai loro bisogni, ringraziamenti, saluti, il nuovo recapito, la firma e via.</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">nei mesi seguenti ci fu un fitto scambio di email dove continuò a parlare di sé, del cambiamento che sentiva dentro, di quello che gli succedeva intorno, di Silvia che alla fine aveva scoperto l'errore anagrafico sul suo certificato di nascita, dei suoi genitori adottivi schiavizzati dalla loro figlia così gelosa di lui che neanche l'aveva invitato alle nozze con un carabiniere goloso delle melanzane alla parmigiana della suocera e che da allora non l'aveva più vista. </span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">in risposta altrettante narrazioni vergate con uno stile decisamente migliore del suo e altrettanto toccanti. </span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">finché un giorno decisero insieme la data del loro incontro.</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">finita la cena consumata in religioso silenzio e messa a nanna la bimba, Martina se esce con: 'certo che la genialata di spedirgli i vestiti con cui eri scappato dall'ospedale è da film' </span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">e Silvia: 'ma poi com'è che li hai spediti da Kiev?'</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'ho un amico che ci va ogni tanto' - le risponde </span><span class="s2" style="color: black; font-kerning: none;">Maciej - '</span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">ho preferito esser prudente, se Primo la prendeva male e mi veniva a cercare con i quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi?'</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'tipo bocca di Rosa?' sogghignò il fratello sotto lo sguardo delle fanciulle intenerite dalla confidente amicizia che i due avevano coltivato in tanti mesi di confessioni, pentimenti e riflessioni sulla mezza vita passata che stavano festeggiando per la prima volta insieme in un posto magico e così lontano da tutto.</span></div>
<div class="p1" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">come avevano previsto sia Martina e sia Primo, Silvia chiese e ottenne da </span><span class="s2" style="color: black; font-kerning: none;">Maciej di rimanere da lui a tempo indeterminato.</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">non si sa quanto tempo le restasse da vivere, poco in caso di recidiva.</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'Maciej, devo dirti una cosa prima che tuo fratello riparta ed io con loro'.</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'Silvia che dici? sono contento che resti'</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'no, ascolta è importante. tu sai della leucemia e che Primo mi ha aiutato col midollo, gli esami, la compatibilità che però non c'era ma lui ha voluto lo stesso donarlo a compensazione di quello per me e quindi, insomma, allora...'</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'sì, e allora?'</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'e allora sono tua figlia'.</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'e io tuo zio, ricordalo sempre' irrompe Primo andando a caricare in macchina le valige molto più leggere di quando erano arrivati e subito dopo raggiungere mamma e figlia sulla spiaggia per l'ultimo bagno.</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'che ne pensi?' gli chiese Martina reggendogli l'asciugamano.</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;">'che staranno bene'</span></div>
<div class="p2" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s3" style="font-kerning: none;"><br />ma questa è un'altra storia</span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-81048794718446553762020-06-11T08:53:00.001+02:002020-06-11T08:53:27.952+02:0013 maggio 2021<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">a un anno di distanza poco importa cosa sia successo nel mondo e se vi sia ancora.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">Primo sta pensando all'ultimo capitolo e lo scrive di getto, senza rileggere. nel suo anno sabbatico ha dipanato una matassa senza capo né coda, districando bandoli, riannodando fili strappati e riparando quelli ormai al limite dell'usura.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">né scienziati, né statistici, né semplici cronisti o sceneggiatori avrebbero mai potuto immaginare la sequenza che li porta tutti nella periferia del <a href="https://lapoloniadiluca.wordpress.com/2016/02/24/il-parco-nazionale-di-slowinski-alla-scoperta-del-sahara-polacco/"><span class="s2" style="color: #0000e9; font-kerning: none;">parco nazionale Slowinski</span></a> ad affondare i piedi nelle dune di sabbia della leggenda di Stolem il gigante.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">un paesaggio insolito per quella latitudine in cui i boschi emanano fragori ossigenanti di pino mugo, faggi e abeti, dove si aprono viottoli lungo i quali sparute cascine nascondono agli occhi dei visitatori la vita tranquilla dei residenti che nella stagione turistica inforcano le ciabatte a dito e si trasformano da boscaioli a beduini carovanieri e bagnini di salvataggio.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">trovare la casa nel bosco di Czolpino, dove per arrivare ci si doveva già essere stati o saper intuire il percorso osservando le tracce dell'ospite perché nessuna mappa avrebbe mai potuto indicare la direzione di una strada che non c'è, era dunque cosa ardua e per questo motivo avevano scelto di incontrasi nel parcheggio più prossimo al </span><span class="s3" style="background-color: white; color: #262626;">Museo Słowińskiego sul far della sera.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">ancora disabituati agli abbracci per via dell'andirivieni del covid, l'idea che a vederli sembrasse di trovarsi in un duello sceneggiato e diretto da lassù dal grandissimo Sergio Leone era balenata nella mente degli astanti, ma il luogo astruso, eterogeneamente paradisiaco, avrebbe spento gli istinti assassini anche a Jack lo squartatore.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">gli corse incontro Argo, che richiamato dai fischi del padrone andava avanti e indietro percorrendo alla fine otto volte la distanza che li separava dalla casa, forse di più perché quando le signore si fermavano attratte da un'orchidea, dal richiamo di un nido o un profumo gli girava intorno più volte scodinzolando e sfiorando la manina della bimba riuscendo a scappare prima che lei riuscisse a prenderla.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">nonostante fosse il più anziano e stanco del gruppo, Primo faceva da capofila.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">sudato e ansante per il carico di salumi, formaggi, pasta, caffè e prelibatezze nostrane sulle spalle compreso tutto il necessario per preparare una torta abbastanza grande da contenere cinquanta candeline e una tenda canadese nel caso qualcuno volesse concedersi il lusso di una dormita sotto le stelle o sentisse il bisogno di appartarsi.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">il cielo terso si stava stellando, ma nel suo c'erano ancora nubi di passaggio, preoccupazioni, sedimenti e scorie lasciati dai traumi emotivi dell'autunno e dell'inverno passato.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">restava ancora qualcosa da rivelare e anche se non spettava a lui farlo era preoccupato nonostante facesse e avrebbe fatto di tutto per evitare di farlo pesare o anche solo sospettare.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">la vita fa enormi giri che tornano spesso al punto di partenza, guardandosi intorno, tutto gli faceva pensare che era partito per chiuderne uno e invece se ne stava per aprire un altro.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">nell'aia rischiarata dal fuoco del braciere nessuno vedeva gli occhi lucidi e arrossati delle ombre che entravano e uscivano dall'alone di luce, che solo con un drone si sarebbe potuto notare, con i passi timidi e incerti di un elefante consapevole di trovarsi in un negozio di cristalli. </span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">ci pensò Argo a rompere il ghiaccio con un ululato rivolto in alto nel punto preciso in cui da dietro il bosco stava spuntando un piccolissimo spicchio di luna.</span></div>
<div class="p2" style="color: #262626; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s4" style="background-color: white; font-kerning: none;">'sei proprio un bastardo' gli disse la voce del padrone 'neanche la luna sai riconoscere' e quando le risate un po' tese e un po' liberatrici stavano per finire 'ok, adesso mangiamo che con la pancia piena si ragiona e si parla meglio'.</span></div>
<div class="p3" style="font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;"><br /></span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-74936733767490318012020-06-07T10:09:00.001+02:002020-06-08T08:57:48.612+02:00la busta di Marta<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">solo in serata, quando stravaccato sul divano a smaltire la quarantena per via del contatto con Marta, era impegnato a stramaledire quel mostro che nessuno aveva ancora potuto classificare in quanto la natura non era mai stata in grado di crearne uno simile, ne immaginava la sorte augurandosi che fosse finito spiaccicato sotto un tram, annegato in un pozzo, squartato dai cinghiali inferociti, insomma morto meglio se dopo atroci sofferenze, comincia a girare la notizia del volo precipitato a Bilovizh.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'e dove cazzo è Bilovizh?' gli chiede Martina.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'dicono in Ucr... oh cazzo!' gli risponde Primo guardando la schermata che aveva aperto con la rotta del suo volo.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">testa coda, inversione a U.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">la rabbia che sbolle in un brodo di gratitudine e rammarico di non poterlo ringraziare per avergli salvato la vita.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">distanti ma vicini si sentivano entrambi fortunati al limite del miracolato e, all'insaputa uno dell'altro, per lo stesso motivo: aver perso un aereo.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">che brutta persona che era diventato; egoista, meschino; avrebbe pagato per rimangiarsi tutte le maledizioni quando il mattino dopo un collega gli fa avere la lista dei passeggeri dove campeggia anche il suo nome e realizza che lo scambio di persona era stato fatale a Mattia e che non lo avrebbe mai più potuto salutare né risarcire.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">meschino perché, sotto sotto, si sentiva sollevato, liberato dagli incubi che gli aveva causato da quando era comparso.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">archiviata l'inchiesta sulla BioTexCom, e qualsiasi altra richiedesse l'utilizzo di un mezzo aereo, aveva energie sufficienti solo per articoli a scopo statistico che lo impegnassero con numeri, dati, percentuali più che con sentimenti, emozioni, aspetti umani, ma dopo aver provato e riprovato a far quadrare i conti o quanto meno a dargli una sequenza logica, l'unica conclusione sensata era quella che di tanti miliardi promessi e stanziati sulla carta dal governo e dall'Europa, chi ne aveva veramente bisogno non avrebbe visto un centesimo di euro e la voglia di mollare tutto era sempre più impellente e accattivante.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">ogni tanto gli cadeva l'occhio sulla busta recapitata dall'avvocato che l'aveva ricevuta, insieme a una ramanzina da spettinarle le ciocche bionde e ricce, dal magistrato alla chiusura dei fascicoli del fratello.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">incerto tra aprirla o disfarsene, qualsiasi cosa vi fosse contenuta o scritta in che modo lo riguardava?</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">che diritto aveva?</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">o forse era più per paura che si rifiutava di sapere di cosa trattava?</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">ripensando ai suoi occhi a mandorla ingenui come quelli di Bambi e alla sua figura acerba che gli ricordava una nettarinide dal collo smeraldino e fluorescente decise di chiamarla per un consulto con la scusa di ringraziarla per avergliela fatta avere.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">gli risponde da casa con una voce dall'oltre tomba.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'non so, lo stress, mi hanno fatto una trasfusione, ma sono 0 negativa e sangue ce n'é poco'.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">neanche il tempo di dirlo che è già a donarlo, anche lui 0 negativo.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">rivederla indifesa e smagrita come fosse la sua ombra invece che in carne e ossa era servito a dargli la spinta emotiva per decidersi e subito ricadere nella melma dei sentimenti indistinti e raggrumati come i bordi di una ferita aperta lungo lo sterno dalla gola fino al cuore.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">nessuno gli aveva mai detto o scritto nemmeno una minima parte di quelle frasi piene di amore e interessate unicamente a giustificare una vita vissuta da capro espiatorio a soccombere al senso di colpa, alla mancanza, con l'unica speranza riposta nella fiducia che una </span>possibile redenzione potesse avvenire solo attraversando dolore, sacrifici, privazioni; con il pudore e il timore di concedersi un piccolo piacere perché immeritato a priori.</div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">ma non era a lui che lei si era rivolta, bensì al più fragile dei due che adesso spettava a lui incarnare.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">era stata previdente Marta, sapeva che suo il corpo sarebbe andato all'inceneritore e quello del secondo nato chissà che fine avrebbe potuto fare e così ha unito le due ciocche in modo che il primo potesse, se voleva, darsi la certezza a cui lei non aveva avuto il tempo e i mezzi per arrivare.</span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-66597166430653775162020-06-04T13:09:00.001+02:002020-06-04T13:09:30.350+02:00Bilovizh<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<br /></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;"><b><br /></b>un altro enigma da districare, anzi tre.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">il primo all'ospedale per fare in modo che il ricoverato rientrasse nel pieno delle sue facoltà mentali ora che cominciava a ventilarsi l'idea dell'ennesimo scambio di persona e più di qualcuno sembrava intenzionato a prendere sul serio le sue farneticazioni; il secondo nei boschi intorno a Bilovizh dove si erano perse le tracce del catorcio rimediato per quei pochi passeggeri diretti a Kiev da Varsavia e il terzo nella capitale polacca dove un tizio con una 24 ore cercava faticosamente di capire da un barista che masticava un po' di italiano cosa si dicesse in tv di un aereo caduto a trecento chilometri dalla capitale ucraina.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">una volta appurato il triste destino di quel volo e chiarita la dinamica della fuga, la situazione dei due gemelli prende una svolta del tutto simile a un testa coda a cento all'ora di notte coi fari spenti nella nebbia per Primo, che era poi riuscito a ricordare come il fratello l'avesse tramortito prima di assumerne le sembianze ed era più incazzato di una iena con lui per l'appuntamento mancato a Kiev, per il mal di testa, per i carabinieri, l'avvocato e tutta la compagnia cantante di persone contrite e dispiaciute oltre che in apprensione per gli ulteriori pasticci in cui l'avrebbe sicuramente di nuovo coinvolto, mentre Mattia, che aveva programmato nei minimi dettagli una fuga risolta dal caso, se ne stava stralunato e incredulo per l'opportunità che la busta con i due biglietti di viaggio gli aveva offerto per evadere dal suo destino e grato per il colpo di vento che gli aveva impedito di concludere il suo viaggio terreno svaporando tra i fumi della boscaglia ucraina in fiamme.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">Ucraina o Polonia, per lui in fondo era lo stesso, ma decise comunque di avvicinarsi al confine più lontano, trovare un piccolo paesino e ricominciare.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">purtroppo nel portafoglio di quello spilorcio di suo fratello aveva trovato sì e no duecento euro, ma ne aveva serbati più di tremila dagli scippi fatti a Genova.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">per i documenti era a posto, aveva tenuto quelli dell'ambulante di Casa del Lupo, l'età era simile, una volta cambiata la foto potevano andare.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">i suoi li avevano i carabinieri, quelli di Primo si dovevano bruciare all'istante per evitare di correre il rischio che venissero ritrovati svelando una realtà diversa da quella che presto sarebbe stata nota a tutti.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">appena possibile se ne sarebbe procurati di nuovi.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">pensò che gli sarebbe piaciuto tenere un cognome che aveva sempre considerato una presa in giro e adesso apprezzava moltissimo: Salvo.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">si mise a cercare sul dizionario tascabile: Zapisać.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">Mattia gli era sempre piaciuto: Maciej Zapisać, sarebbe diventato Maciej Zapisać.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">gli sembrò un nome autorevole e anche il riflesso in una vetrina gli restituiva un uomo diverso da prima, distinto, elegante, professionale.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">se prima di oggi si considerava un toro scatenato, e chi lo conosceva un topo di fogna, adesso assomigliava a un pavone convinto di essere una pantera nera, elegante e possente.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'in futuro’ - pensò - potrei fare l'insegnante di italiano o il badante'.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">dopo le medie gli avevano imposto: o il prete o il maestro quindi aveva preferito frequentare, saltuariamente, le magistrali e del lavoro con gli anziani aveva appreso la teoria dalla ex, ma con un documento dove risulta essere un ambulante, gli restava il lavapiatti o bene che andasse il cameriere.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">benché Varsavia sia piena di italiani il momento è ovunque quel che è, dunque rimediò un appalto da un rider bergamasco che gli cedeva qualche corsa in cambio di una branda e pochi euro, giusto per un panino.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">in meno di niente scoprì di avere un particolare talento per le lingue e una sconosciuta attitudine al lavoro.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">era cambiato, stava cambiando.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">il documento falso sarebbe stato l'ultimo reato dell'ex Mattia Salvo, per tutti, lui compreso, morto e sepolto tra i rottami di una vecchia carretta volante precipitata nei dintorni di Bilovizh.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;"><br /></span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-71583949259229258492020-06-03T06:36:00.000+02:002020-06-08T08:56:47.539+02:00l'incontro<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">svogliatamente e con la testa già sull'aereo per Kiev mentre il gemello si arrovellava la mente su come sarebbero andate le cose, Marta tossiva, ma come tossiva nel suo appartamento in cui si era reclusa per vergogna e timore di 'disturbare' il prossimo per cui aveva speso i suoi anni di vita malconcia e precaria.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">Silvia e Peppe fermi, immobili, come due granatieri ai lati della stanza di Mattia, l'una per l'eccitazione di aver fatto da garante all'incontro in assenza del magistrato, l'altro impettito per il ruolo che tentava di interpretare come aveva visto tante volte magistralmente fare nei polizieschi di cui era ghiotto più ancora della carbonara o delle melanzane alla parmigiana della suocera che lo adorava più di un figlio per avergli fatto uscire da casa quella specie di essere a metà tra l'idra di lerna e l'araba fenice che, non si sapeva spiegare come, lei stessa aveva generato.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'quarantacinque minuti'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'hanno un'ora, lasciamoli fare'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'ok'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'forse arriva...'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">e dalla porta esce, sotto la mascherina d'ordinanza, la versione distrutta e in lacrime dell'uomo entrato un'ora prima con una 24 ore in mano che fa un cenno all'avvocato e a Peppe: 'ha chiesto di restare solo...' e poi se ne va.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">i due si guardano per un tempo indefinito e poi gli sguardi si dedicano allo studio delle mattonelle del pavimento finchè Peppe schiude la porta.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'è rannicchiato nel letto verso la finestra, le va un caffè?'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">neanche il tempo di rispondere e scatta l'allarme.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">l'uomo con la valigetta è appena salito su un taxi.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">Peppe resta sul posto, lei corre via.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">un focolaio di incendio al piano di sotto e un gran parapiglia per tutto il monoblocco e in tutto questo marasma il cambio di Peppe arriva in ritardo di tre ore 'sta acquattato nel letto, si vede che col fratello è finita male, buonanotte a domani'.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">per scrupolo prima di andare socchiude la porta e urla al collega 'oh, il letto è vuoto!'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">entrano e lo trovano per terra, confuso e un po' delirante.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">la sirena lo aveva fatto sobbalzare dal letto e un capogiro rotolare per terra ma lo strano era che sembrava non riconoscere né lui né il collega, le infermiere i medici, nessuno, comunque, siccome sembrava tutto a posto e si sapeva che le provava tutte per ritardare il carcere, alla fine il medico di guardia decise di sedarlo pesantemente e la notte passò tranquilla.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">intanto il fratello dopo essersi rigirato in mano per ore una busta prelevata dalla tasca della giacca, sta recuperando quel che gli servirà per il viaggio che inizia sul treno per Milano e proseguirà il giorno dopo alle 7.25 da Malpensa a Kiev come da programma.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">7.25 del 23 giugno 2020 il paziente si sveglia ancora più confuso della sera prima chiedendo a chiunque entrasse nella sua stanza dov'è, perché è lì, cosa è successo e ricevendo in tutta risposta una seconda dose di sedativo.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">ore 9.00 Marta entra per l'ultima volta nella stanza del suo paziente parente per lasciargli una busta con dentro il ciondolo e una lettera in cui lo saluta e gli spiega che se avesse potuto avrebbe lei stessa provveduto a far analizzare quelle ciocche di capelli, che forse era lei sua madre, ma che ormai era tardi, sentiva che il suo tempo era finito e allora doveva pensarci lui, se voleva, e tante pagine colme di tutto l'affetto che aveva serbato per due e adesso riversava su di lui solo.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">ore 9,01 Marta chiama la guardia e gli dice: 'questo non è Salvo, è Giusto' e sviene diventando lei colei da curare senza riuscirla a guarire.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">ore 9.35 aeroporto di Varsavia, un uomo con il solo bagaglio a mano appena sceso per lo scalo intermedio viola l'uscita di sicurezza per concedersi una sigaretta quando un colpo di vento lo chiude fuori dal terminal.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">passa più di un'ora e nessuno si fa vivo per farlo rientrare e così a imbarcarsi sul volo diretto all'appuntamento nella clinica di Kiev, da cui alle 15 parte una telefonata verso il cellulare che squilla nella sua tasca e di cui capisce poco o niente prima di finire calpestato sul marciapiede, sono più meno sei o sette persone che già avevano viaggiato con lui da Malpensa.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">i due gemelli lontani fisicamente ma vicinissimi nello stato d'animo spaurito, sperso, spaesato e le ultime parole di Marta: 'è Primo, la ciocca, io l'ho tagliata...' e qualche altra parola strozzata simile al verso dei corvi quando sentono arrivare la tempesta mentre volano bassi e inquieti, ignari di star rubando l'aria all'ultima vittima della prima fase dell'epidemia di covid 19 a Genova.</span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-68429408086636238122020-06-02T06:36:00.001+02:002020-06-08T08:56:18.051+02:00buone intenzioni<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">d'abitudine l'andava a trovare ogni giorno prima di qualsiasi altro ricoverato e appena poteva si tratteneva con lui che le raccontava i suoi ricordi di un'infanzia tribolata in buona parte trascorsa in istituti o presso famiglie affidatarie gentili con lui solo se in presenza dell'assistente sociale e che gli piaceva far ammattire con ogni sorta di dispetto e grattacapo in una escalation che lo fa finire in riformatorio prima e in prigione poi.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">eppure Marta coglieva qualcosa di buono in Mattia anzi si potrebbe dire che lo giustificava maternamente a prescindere e lui la ricompensava tralasciando di dirle delle peggiori brutture di cui era stato capace sia tacendole e sia evitando di inventarne a suo danno.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">nei primi giorni dopo l'arresto c'era poco da fare, dormiva quasi sempre e lei leggeva le riviste che l'agente di guardia le regalava dopo averle consumate quasi del tutto.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">fu colpita da un articolo sul dna mitocondriale e senza pensarci troppo gli tagliò una ciocca di capelli.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">forse era stanca di aspettare, forse senza saperlo qualcosa la induceva a sospettare che l'indulgenza derivasse dalla famigliarità che immaginava da più di due terzi della sua vita già trascorsa e che sentiva minacciata da un affanno persistente e apparentemente ingiustificato.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">il clic del ciondolo portaritratti in cui aveva riposto la ciocca dove già aveva trovato posto la propria lo svegliò e lo sguardo di lui cadde nuovamente su quel monile che aveva tante volte pensato di sottrarle.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">l'unico oggetto prezioso di quella donnina dimessa e paziente come mai nessuno era stato con lui che l'avrebbe forse voluto come ricordo di quei giorni affettuosi e tranquilli, più che come bottino dal peraltro modestissimo valore che Marta aveva di suo già deciso andasse a lui il giorno che quel dio che gli aveva segnato la vita l'avesse pretesa indietro.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">ogni tanto parlavano di Primo, qualche accenno per via che a lei ricordava i suoi gemelli spariti e a lui faceva ribollire la rabbia e l'invidia per la fortuna che aveva avuto in sorte a scapito della sua.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">insieme si decisero a parlarne con l'avvocato così da facilitare l'incontro che nella sua mente bacata immaginava come un'occasione di rimediare qualcosa, magari spingendo sul senso di colpa o almeno sulla pietà.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'davvero stai pensando al denaro?'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'aiuta'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'lo sai che resterai in carcere a lungo, più di qualche euro è di un fratello che venga a trovarti di tanto in tanto che hai bisogno...'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'verrai tu'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'a Bergamo? è troppo lontano per me, senza promettere niente, magari una volta, forse due all'anno, ma poi per quanto?'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'meglio sbrigarsi allora, andiamo a fare due passi? magari un caffè alla macchinetta del piano di sotto?'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'perché no, se l'agente ha voglia di accompagnarci...'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'chi c'è?'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'quello alto'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'ah, Peppe, allora vedrai che dice sì, dei tre è il meno fiscale...'</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">più del caffè fu ottimo l'ammazza caffè.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">seduta sul letto l'avvocato lo aspettava con una novità molto gradita e una meno buona.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">il fratello aveva acconsentito a un incontro e l'ospedale aveva convenuto col giudice la sua dimissione e relativo trasferimento in carcere entro la fine di giugno.</span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-76364433148175770312020-06-01T06:34:00.000+02:002020-06-08T08:55:43.180+02:00happy hour<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">doveva assolutamente saperne di più sulla storia dei bimbi ucraini così decise di prenotare un posto sperando che la data prevista per la ripresa dei voli verso Kiev venisse confermata.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">era stanco di aspettare la nomina del nuovo caporedattore che se fosse toccata a lui, come qualcuno gli aveva fatto intendere, avrebbe certamente comportato di dire addio a viaggi, trasferte e inchieste.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">aveva quindi preferito avviare nuove collaborazioni con testate on line e diversificare la sua attività ampliandola oltre gli stretti confini della cronaca locale.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">sistemate mamma e figlia dalla nonna materna, tranne il week end passato con loro al mare gli restava tutta la settimana per far finta di essere scapolo e lasciarsi un po' affascinare dall'avvocato di suo gemello criminale che insisteva per un incontro prima di essere tradotto in carcere.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">'la guarigione è a buon punto, la convalescenza sicuramente ridotta all'osso, sempre che lei desideri incontrarlo..., insomma bisogna sbrigarsi per ottenere un colloquio prima che il mio assistito, mi scusi, il signor Salvo, insomma suo... fratello?.. lasci l'ospedale e la città'.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">relativamente giovane diciamo poco più che trentenne, ai suoi occhi una ragazzina, di molto bellissimissimo aspetto, alle prime armi, socievole, di mentalità aperta e con la sconfinata ambizione di diventare al più presto il miglior avvocato della città e subito dopo dell'intero Paese.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">una sera di fine maggio al porto antico, una delle prime libere uscite concesse dopo tre mesi di restrizioni causa covid, le accennò l'idea di quel viaggio e lei</span><span class="s2" style="font-family: "times"; font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span><span class="s1" style="font-kerning: none;">rimase toccata dall'argomento, pur preferendo ironizzare sul coinvolgimento attribuendolo alla sua neo paternità.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">in fondo doveva essere una serata di svago, invece Primo insisteva e insisteva e alla fine capì che il suo interesse era riferito essenzialmente agli aspetti psicologici più che alle norme che vietano la maternità surrogata e sorvolano sui viaggi di chi all'estero trova soluzione al problema.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">voleva toccare con mano le condizioni di chi mette a disposizione di illustri sconosciuti un essere umano che ha nutrito e fatto crescere dentro di sé, se è vero che la motivazione principale sia l'altruismo oppure un capriccio consumistico o una situazione economica talmente misera da necessitare dell'elemosina che spetta alle madri surrogate per professione.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">avesse saputo che a lui era toccato in sorte un destino molto somigliante al suo avrebbe capito meglio la cocciutaggine con cui quel giornalista voleva ad ogni costo visitare la clinica della <a href="https://stilenaturale.com/utero-in-affitto/"><span class="s3" style="color: #0000e9; font-kerning: none;">BioTexCom</span></a> dove da un paio di mesi erano 'parcheggiati' quarantasei neonati di cui undici destinati a coppie italiane impossibilitate al ritiro del 'pacchetto' perché nessuno si muove dall'Italia verso l'Ucraina fino al 22 giugno.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">al momento diventare genitore era l'ultimo dei suoi pensieri, ma era rimasta scioccata dal 'listino prezzi', dall'offerta di optional, viaggio turistico della città incluso, le comode rateizzazioni e varie amenità tutte indorate dalla ipocrita teoria della generosità di donare felicità e vita ma solo a chi se la sente di pagarne il conto che negli Stati Uniti può arrivare anche a centomila dollari per un bambino di cui si è potuto scegliere sesso e carnagione, insomma provvisto di pedigree come fosse un cagnolino.</span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="font-kerning: none;">e così dopo un paio d'ore si sono ritrovati a guardare un bicchiere vuoto a metà e i piccioni che si godevano le loro patatine nel più triste degli happy hour della loro agiata esistenza.</span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-63609389277311563592020-05-20T06:34:00.000+02:002020-06-02T06:34:28.623+02:00estinzione<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'allora, quali sono gli elementi utili al riconoscimento?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'so per certo che quella stessa persona incontrata davanti al monte di pietà, si trovava il giorno successivo nell'ospedale dove svolgo l'attività di volontariato, le telecamere potranno confermarlo'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'si ricorda all'incirca l'orario?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'perfettamente perché ero a fine turno, alle 16 in punto'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'sa dire cosa facesse in reparto?</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'cercava ginecologia, era trafelato e dimesso come lo avevo visto il giorno prima, lo stesso sguardo accigliato e ugualmente sgarbato e scontroso, come temesse che lo avessi appunto riconosciuto'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">dunque a quel punto gli pesava sulla testa anche l'accusa di essere uno scippatore quando il castello kafkiano comincia a traballare per crollare definitamente grazie al dossier arrivato dalla val seriana con tanto di comprovate testimonianze sul ricercato, i suoi movimenti e la sua provenienza.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">pm e gip cominciarono a subdorare 'una verità ancora più complessa di quanto fosse la già intricata vicenda' come fu dichiarato alla stampa.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">mentre ancora attendeva la revoca del divieto di espatrio, ma poco valeva dato che a nessuno era ancora concesso nemmeno di cambiare regione, si arrovellava su quell'ipotesi, per lui sconvolgente, di avere un gemello criminale che di santo aveva solo l'onomastico.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">rinnegarlo, giudicarlo, ignorarlo, conoscerlo e magari scoprire affinità pericolose rimaste latenti per la prima metà della sua vita?</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">a lei poco importava chi fosse tra i due il buono e chi il cattivo e da quando era stato affidato alle sue premure dalla caposala del reparto in cui era stato ricoverato per le ferite riportate nel conflitto a fuoco durante l'arresto, lo curava amorevolmente esattamente come faceva con tutti gli altri pazienti.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">si sentiva solo un po' disorientata per via di quella data di nascita così simile a quella che la riguardava, ma prese la cosa come un segno di avvicinamento al momento che aspettava da una vita.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'Marta?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'sì, sono io, lei è Primo, vero? e la signora immagino sia Martina...'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'in verità mi chiamo Marta anch'io, però preferisco Martina.'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'posso darvi del tu?, in fondo potrei essere vostra madre... sei venuto a conoscere tuo fratello?</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'solo uno sguardo dal vetro, so già troppe cose sgradevoli sul suo conto, invece abbiamo deciso di rintracciare i miei genitori, o quanto meno mia madre, ma da quanto risulta dalle carte quel 14 maggio non ci furono parti gemellari in nessun ospedale, sarà una lunga ricerca'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">con la discrezione che l'aveva sempre contraddistinta rispose con un laconico: 'allora vi faccio i miei più affettuosi auguri' senza condividere o accennare all'analogia tra i due casi.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">avrebbero potuto rivedersi una volta che si fosse riusciti a risalire all'errore di trascrizione dovuto a un ritardo nella registrazione delle nascite, ma Marta se ne andò prima.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">anche lei per covid come il suo caporedattore, la vecchina di terrusso, il maestro di musica in pensione dell'ultimo piano, il panettiere e il pescivendolo del quartiere, l'agente che l'aveva arrestato, lo scontro letale del rider che gli portava la pizza nei giorni in cui gli era sembrato che ovunque transitasse la sua ombra lasciasse aliti di morte per chi lo incontrava o si trovava a ricalcare l'orma dei suoi passi.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'che voleva il giornale?' 'un breve racconto da pubblicare in sette puntate ispirato alla mia vicenda'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'hai già in mente qualcosa?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'più o meno, diciamo un giallo su un feroce serial killer invisibile, sfuggente, mutante, nato da un insieme di errori umani che ha come sue potenziali vittime ogni singolo rappresentante del genere umano e che lascia come unica traccia sul luogo del delitto un animale che in qualche modo assomiglia al suo ultimo giustiziato, essendo che è appunto convinto di compiere un atto di giustizia divina.'<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'poi arriva un novello noè che li carica tutti su un'arca per marte?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'no, fa fuori anche noè, così il mondo se ne starà una buona volta in pace, felice e contento'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'e Angela?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'gioca con gli altri bambini come lei più intelligenti degli avi che hanno avuto la sfortuna di avere'.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p2" style="background-color: white; font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; min-height: 15px;">
<span class="s2" style="font-kerning: none;"></span><br /></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-65594462389572199002020-05-19T06:33:00.000+02:002020-06-02T06:33:35.413+02:00casualità<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'voglio l'epiduraleeee...'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'dai che ci siamo...'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">tre chili e quarantatre grammi.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">insomma un lieto fine per tutti.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">quel ricercato era sempre uccel di bosco, ma lui era stato discolpato più in fretta del previsto per via dell'occhio di riguardo di cui godono i giornalisti, la bimba sembrava aver aspettato il suo rilascio per nascere, la mamma stava benone e il congedo di due settimane gli era stato accordato.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">le città si riaprono e si richiudono come le porte di un saloon, le persone hanno ricominciato a muoversi e lamentarsi per qualsiasi motivo e con ragione perché la confusione regna sovrana tanto da farsi venire più di un dubbio su qualsiasi cosa, anche la più banale e nota, come si stesse camminando su rette parallele indirizzate verso un non si sa dove e destinate a non incontrarsi mai.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">nessuna certezza dagli esperti né dai ricercatori, nessuno sembra orientarsi e comprendere, né immaginare, figuriamoci programmare il futuro.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">probabilmente aveva sbagliato ad aspettare di diventare padre così tardi, anzi fosse dipeso solo da lui avrebbe evitato, ma Martina lo aveva preteso senza se e senza ma.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">quei tre giorni, sei ore e diciassette minuti di fermo cautelare lo avevano invecchiato di qualche anno mentre lei ne dimostrava dieci meno dei suoi quasi quaranta e così quella insulsa volontaria dell'avo, quando gli aveva chiesto se cercava la figlia (intendendo la compagna) con un tono famigliare come lo conoscesse da sempre, l'aveva fulminata con uno sguardo il giorno che trafelato, sudato e malconcio, nella fretta aveva sbagliato reparto.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">dubbi e incertezze... equivoci pericolosi come quello da cui era facilmente scampato e fortunatamente lasciato definitivamente alle spalle.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'e hai poi pensato come fare per la campagna, mica vorrai farci passare l'estate in città?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">quasi quasi avrebbe voluto una figlia urlante così che la madre esaurisse per lei tutte le sue energie, invece la sua Angela era in tutto e per tutto un angelo del paradiso.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'il mercato immobiliare è così depresso che facilmente troviamo una soluzione anche migliore della vecchia casupola di terrusso...'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'pieve ligure! sant'ilario!' esplose Martina.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'portofino, no...?' le rispose andando ad aprire la porta sul baratro di un nuovo incerto, di un complicato incombente e pericoloso neo equivoco.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">seduto in questura gli sembrava di essere rimbecillito davanti al risultato dell'analisi del dna del sangue ritrovato nel capanno che evidenziava una netta corrispondenza con il suo e allora il pm si era ricordato della ferita alla mano e si era convinto di vederci chiaro e giusto accusandolo della strage.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">oltre lo spazio e un tempo confuso di cui aveva perso la nozione, un intricato intersecarsi di rette tangenti diversamente orientate in direzioni contrarie alla logica, alla realtà del puro buonsenso e proiettate ciascuna verso un infinito opposto alle altre che contemporaneamente gli strizzavano le meningi ridotte alle dimensioni di quelle di un criceto soffocandolo come in un bozzolo capace di isolarlo e strozzargli in gola il grido feroce e terrificante di una tigre in gabbia a cui il criceto era solo servito da aperitivo per stuzzicargli altra fame.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">era incappato nell'unico essere di questo mondo ad avere certezze suffragate da una scienza che si era dimostrata ignorante su un minuscolo virus e che adesso faceva dubitare della sua credibilità e del suo alibi sulla base di una coincidenza di valori ematici che per lui era impossibile credere veri, ma che rimettevano in discussione tutto, compresa la sua stessa identità. <span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-91304408139122731312020-05-18T06:32:00.000+02:002020-06-02T06:32:40.353+02:00cronaca nera<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">rifarsi una vita senza averne mai vissuta una, essere rimesso in libertà in una città soffocata dallo smog, imprigionata nel rumore di gente distratta che passa il tempo a farsi selfie, nessun congiunto o amico da andare a trovare, un lavoro neanche a volerlo, in tasca solo quanto basta per un paio di notti in un albergo e poi?</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">tornare dall'ex moglie, pochi giorni, poi avrebbe valutato, ma dopo qualche mese tutto cominciò ad andare storto.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">i primi di febbraio morirono i due vecchietti da cui l'ex faceva la badante a tempo pieno.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">la donna, diabolicamente, gli aveva chiesto di farli sparire così da poterne incassare la pensione.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">poi fu la volta dell'ambulante che sotto casa vendeva la frutta ed era in tresca con la ex, poi una vicina di casa che la ex aveva nel tempo circuito per farsi intestare la casupola con annessa stalla e pollaio che fu deciso, sempre dalla ex, che seguisse la sorte dei precedenti e, infine, la stessa ex che a quel punto andava fatta sparire altrimenti il guaio avrebbe assunto dimensioni galattiche. tutti morti per covid.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">magari fosse successo anche a lui che invece li aveva caricati sul furgone dell'ambulante e seppelliti lontano da casa del lupo, nella campagna di un altrettanto minuscolo e sperduto centro abitato da poche decine di persone, più anziane e più spaventate di lui che in realtà sfiorava i cinquanta ma con la quindicina passata in prigione se ne sentiva quasi settanta.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">era la ex che gli aveva parlato di terrusso e dei luoghi in cui aveva trovato lavoro appena tornata dalla moldavia quando il marito che aveva decentrato lì la sua attività era fallito e poi morto d'infarto, così almeno diceva lei, e che gli aveva raccontato di una casetta bifamigliare e di un terreno con una casupola al limitare del bosco nelle lettere che gli spediva in carcere e che lo convinsero a innamorarsi e poi sposarsi con la donna che lo aveva di fatto lasciato ancor prima che finisse la sua detenzione e cioè appena realizzato che del bottino di quella rapina lui non aveva un euro.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">doveva sbrigarsi, stavano per bloccare la nazione causa virus, cercò quel casolare per ore ed era già notte quando decise che fosse quello dove furono ritrovati i resti delle persone di cui alla fine si era scoperta la sparizione unitamente a quella di un tizio arrivato da poco, parecchio ambiguo e un po' losco.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">pensò anche di aver trovato una buona sistemazione per sè, ma con l'avvento della bella stagione e la concessione di una minima riapertura negli spostamenti capisce che il rifugio tanto sicuro non è e riparte.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">pochi metri e il furgone si rompe, l'unica è spingerlo fuori strada.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">nel farlo si ferisce con un tronco che si pianta nel fianco, torna al capanno, si medica alla bene e meglio e riparte per la boscaglia facendo perdere le proprie tracce anche a se stesso.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">poteva finire così e invece no.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">dalla sera alla mattina ricompare ancora dolorante e acciaccato per tentare il colpo finale.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">una rapina facile facile.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">tutti con la mascherina quindi nessuno fa caso a chi ha il volto coperto ma, siccome ha già dato fondo a tutta la scelleratezza di cui può disporre una persona nell'intero arco della vita, realizza che è meglio evitare di pensare come fosse arsenio lupin e preferisce una preda più abbordabile, oltretutto in banca si entra solo su appuntamento, in posta per elenco alfabetico e al monte di pietà se hai qualcosa da lasciare.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">già... ecco, chiunque esca da lì ha qualcosa di valore o il controvalore in denaro. è in coda che studia la situazione quando arriva un'auto da cui scende una donna che gli si avvicina: 'le fa piacere dell'acqua e un panino? se ha bisogno ci trova vicino al centro covid dell'ospedale qui dietro... la prego si serva pure.'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'grazie, non ho bisogno di niente e di nessuno'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">nei giorni seguenti ci furono sette scippi in città davanti ai monte di pietà di cui un paio andati male tanto che finì col parlarne il tg regionale.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">il frame di una telecamera fece sobbalzare sul divano il gran senso civico di Marta che la mattina dopo andò a testimoniare di aver visto il ricercato ed essere in grado di fornire elementi utili a identificarlo.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
teti900http://www.blogger.com/profile/10452297348133744502noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7326191763231118927.post-23483135908993649072020-05-16T06:30:00.000+02:002020-06-02T06:31:25.730+02:00maledetti<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'maledettiii, maledettiii, siate tutti maledetti, siamo tutti maledetti. è solo colpa nostra se siamo ridotti come schiavi malati, zombi incapaci di connettere, caini, giuda, ma-maledettiii, morirete tutti soffocati come i pesci fuori dall'acqua, respirando il fetore che emanate e che fa schifo ai morti, maledettiii!'<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'il direttore ti vuole vedere. subito!'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'dieci righe, cioè, fammi capire... tutto sto casino, dieci guardie all'ospedale, tredici evasi, una trentina di feriti e contusi, il penitenziario devastato e tu scrivi dieci righe su un balengo che straparla e nemmeno una foto?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'ah, sì... dovevo scrivere della condizione carceraria nel covid, bla, bla, bla... e banalità di questo genere? che poi sembriamo tutti prigionieri, invasati, esauriti e fuori di testa che se prima la moglie la strozzavi adesso la prendi a mazzate per tenere il distanziamento, dai balconi invece delle canzoni si tirano le fucilate e a dentisti, estetisti e parrucchieri manca solo che gli impongano per decreto di farsi crescere le braccia di due metri per farli lavorare..., e poi la mia storia era due cartelle che invece sono state tagliate perché indagavano sulle ragioni di quello che tu e a questo punto direi il mondo intero dei media definisce delirio. beh, sono stanco torno a casa, porca troia!'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'ok, mandami il caporedattore e ricordati che lunedì pomeriggio voglio il pezzo sulle mascherine e il resto...'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'scrivitelo da solo, tanto so benissimo che come lo farò io ti farà schifo.'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'tu limitati a riportare quanto hanno dichiarato gli esperti e andrà benissimo.' 'insomma il solito copia e incolla.'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'ma che ti prende?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'che son sfinito dai tentativi di fare il mio mestiere, denunciare gli scandali, far emergere le truffe e gli opportunismi che stanno rendendo ben più atroce la già tragica realtà.'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'maledettiii, maledettiii...'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'ma che succede?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'un branco di balenghi che straparlano.'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'cosa fai, lo spiritoso?'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">'affacciati e guarda tu stesso.'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">in strada un corteo, diligentemente distanziato, si snoda in ogni direzione oltre l'orizzonte.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">rappresentanti di ogni singola categoria socio economica in un sol grido: 'maledettiii, siamo tutti maledettiii'</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">il tragitto verso il casolare di campagna gli costò tre ore invece dei soliti quaranta minuti.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">si era preso la libertà di soffermarsi a osservare le dinamiche delle proteste distanziate.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">finiti i tempi delle botte da orbi come nel 2001, qualche mese e si sarebbe assistito al minuetto degli schieramenti contrapposti e distanziati o più probabilmente all'uso indiscriminato degli estintori appena si fosse formato un gruppetto di almeno quattro individui.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">per ora andava ancora bene, qualche episodio di autolesionismo tipo distruggere il proprio ristorante, restituire le chiavi della propria palestra, gettare vasi dalle finestre soprattutto perché i vivai sono stati i primi ad aprire e la gente non sa più dove mettere le piantine.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">così si era distratto e invece di prendere la macchina era salito sulla corriera, aveva dovuto scendere, tornare indietro con l'autobus che non arriva mai e rifare daccapo tutto il tragitto che evidentemente aveva ben poca voglia di fare.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">i rilievi della polizia avevano portato a ritrovare alcuni bidoni malamente sigillati e dal macabro contenuto sepolti in una sorta di fossa comune nel suo terreno rendendo necessario anticipare il rientro di Martina per terminare gli esami e i prelievi.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">lei aveva già pronta la borsa e chiuso casa.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1" style="font-family: Verdana; font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
<span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">la vicina le era accanto quando ad aprirgli la porta fu l'istantanea trasfigurazione di un cordiale sorriso di un'agente in una espressione mista di stupore ed orrore: 'aspetti qui'.</span><span class="s2" style="font-kerning: none;"><br /></span><span class="s1" style="background-color: white; font-kerning: none;">il tempo di sedersi e arriva un plotone di agenti armati e lei: 'la dichiaro in arresto'.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p2" style="font-size: 12px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; min-height: 14px;">
<span class="s2" style="font-kerning: none;"></span><br /></div>
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