giovedì 23 giugno 2011

mezzogiorno e qualcosa

ho la testa vuota,
anzi no:
è piena di volti
di persone che non ho mai visto
il che può sembrare un paradosso,
se non fosse che spesso
chi ci è fisicamente lontano
ci è spiritualmente vicino.

2 commenti:

  1. SIMUL
    Il cane ulula nel recinto del terrazzo
    Le campane del mezzodì risuonano ridondanti
    La novantenne calabrese trascina parole incomprensibili
    sotto il sole di giugno

    Oggi non sento odore di cibo
    il caldo consuma piatti freddi
    Tra i tasti del mio PC
    vedo stendere le lenzuola bianche
    sotto il sole di giugno

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  2. GUCHI
    mi associo.
    tentando di preparare il momento sono andata in tilt.
    troppe voci, troppe identità, alla fine non cero più io.
    o meglio c'era quella specie di mimo distratto che cercava i neuroni smarriti in un bosco con un gallo che rispondeva ai rintocchi del campanile e la gallina che gli diceva: vatti a lavare le mani che le uova sono in tavola.

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