sabato 4 giugno 2011

Rinculo - Nowhere



Durante la pausa del turno di notte alla fabbrica di maionese vado a sedermi a un tavolo da picnic in bilico.
C'è la luna di un arancione tossico ed è un po' freddo.
Tiro fuori il coltello e comincio a incidere sul tavolo.
Come una specie di acquaforte, parole come vengono.

Poi penso a Jack.
Mi piace pensare a Jack come a un affare liscio, delizioso.
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Carla era carnosa però graziosa
La sua carne sembrava ripiegata
sul suo corpo
Come un vestito fatto di carne
Cosi Carla iniziò a pensare a Jack
come un delizioso vestito di carne
Pensare a questo le metteva un sorriso sognante
La sua bocca era piccola
ma sognare la rendeva ancora piu piccola
Certe persone sono cosi
Le loro bocche diventano piu
piccole quando sognano
E Carla aveva un piccola bocca
quando sognava
Come il coltello che aveva iniziato
ad incidere una poesia sul tavolo
di legno

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Mi piace evacuare qualcosa di caldo, i pantaloni lisci e letti pigri sotto la pioggia.
Mi piace la lingua come un petalo, la schiuma, il sole cocente.
Ma quello che mi piace di più é il culto per un affare liscio e delizioso.

Finisco l'incisione e torno al posto di lavoro a mettere dentro quella roba viscida in piccoli vasetti di vetro, maionese.
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Questo per dire come alcune
persone sono fatte
le loro bocche diventano più
piccole
quando sognano.

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Il giorno dopo presi la mia
pausa pranzo all'una
e andai a sedermi proprio a quel
tavolo da picnic
Vidi quella poesia incisa sul legno
Non sapevo chi l'aveva scritta
però pensai ad una coincidenza
'Luscious Apparato' giustamente
era stato scritto
Cosi tirai fuori il mio coltello e
scrissi
'Luscious Apparato' è stato quì
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Alcuni giorni dopo sia Jack che
Carla
si sedettero, allo stesso tempo,
proprio a quel tavolo
Così entraambi si misero a
guardare cosa avevano inciso sul tavolo
e poi si guardarono l'un l'altro
e capirono chi era l'altro

La bocca di Carla si fece piccola e
sognante
Gli occhi di Jack tondi e caldi
Dopo un turno di notte
andarono a casa di Jack
senza parlare mai di sesso
e si misero a darci dentro
, un sesso lento,
sesso, parlando del sesso
fecero sesso come animali
sesso come lo fanno i ragazzi
sesso come fanno le ragazze
Sesso a testa in giù, sesso dentro e
fuori
Sesso con sorrisi,
il sesso con le lacrime
Sesso, sesso, sesso

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Poi noto il coltello dal lato del letto di Jack.
Jack lo prende su e capisco subito che le sue erano ferite da intaglio. Jack cercava di intagliarsi poesie su di sè.
E adesso voleva intagliarne un po' a me.
Aveva intagliato un confine.
Posso avere qualsiasi tipo di sesso ma non con un coltello, no.
Mi rifiuto di lasciare che Jack mi incida.
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Jack si sentì ingannato e fuorviato
Credeva che con la poesia incisa
sul tavolo
Carla chiedesse di essere incisa
Ma Carla non la vedeva in questa maniera

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Mi alzo e comincio a vestirmi e penso.
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Jack credeva di impazzire
era stata lei a venire con un coltello
Carla aveva paura, Carla tremava
e sudava

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Allora, perché sono piccolo e posso muovermi velocemente mi chino e inciampo e cado, e cadendo mi pianto il mio stesso coltello nel braccio e urlo e urlo.
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Mi sembra l'inferno, voglio andarmene via veloce.
No, penso, Jack non è un succulento strumento.
Jack? Non è affatto luscious.
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Ideato e liberamente tradotto (Simurgh) e interpretato (teti900)
Corsivo: Carla
Normale: Jack
Grassetto: voce narrante

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2 commenti:

  1. caro amico,
    sono ernst, ernst junger , lo so ne è passato di tempo, ma qui avete avuto diversi problemi di piattaforma e non riuscivo a scrivere, ma vi ho letto.
    in particolare i suoi post su quando era morto.
    il caso mi ha offerto l'opportunità di un saluto, verrò a trovarla anche da lei (o forse ci davamo del tu?)

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  2. Caro Ernst,
    il tempo passa e a noi non ci resta che accorgercene. Anche se in quel tempo che passa, noi poco abbiamo da incrociarci, poniamo ad esso la nostra piu viva attenzione e curiosità, alle cose minuscole che in quel tempo ci accadono. Con l'età, mio caro, mi volgo alle minuzie, cercandone il centro, per poi allontanarmi e starne seduto sul bordo. Guardo giù. Ecco quel che faccio. Sperimento dei fiati corti. Sbadiglio ma sempre doverosamente ostile sapendo del mio vessillo miserevole.
    La piattaforma è un'entità disumana e ci faccio poco conto. Faccia quel che vuole la piattaforma, io posso far altro.
    Le è piaciutoil post di quando sono morto? Ne farò ancora. Morirò molte volte.
    Passerò anch'io a trovarla. Mi interessava quel post sui piedi. Mi dava da pensare a delle cose. Vediamo. Il tempo passa e poi alri post distraggono.
    La saluto, caro Ernst. Diamoci del tu, si

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