venerdì 1 luglio 2011

Olè







(foto Robert Mapplethorpe )







Perchè poi,



in un... generosissimo slancio di annientamento,


si incorre nello sbaglio, consapevole,



di 'ricostruirsi' sul modello dell'Indimenticabile.



[. . .]
L' Aviatrice

13 commenti:

  1. ...essere quello che non si è...e sentirsi un'altra dentro.

    Ultimamente leggo dei post che sembrano collegati, con un filo diretto e invisibile, ai miei pensieri. Come se questi ultimi dessero l'input a qualcun altro per essere pubblicati.
    Che strano.
    Bel post!

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  2. Sono Paola...quella del commento qui sopra!

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  3. Infatti ci si imbatte proprio in quell'errore, probabilmente per darsi coraggio.

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  4. @....Vi abbraccio, ragazze. :)

    Paola, i post sembrano collegati tra di loro perchè l'esigenza di tirar fuori quel che si prova e sente, ci rende tutte/i sicuramente pedine di una stessa scacchiera. Ecco perchè ci si ritrova. Io stessa, leggendo, trovo, provo le stesse sensazioni ...'altrove'. E' un buon segno.

    Per il resto..Petrolio M., lo sbaglio mirabilis, non si sa se sia piu' uno slancio missionario, allargando quell'unico orizzonte verso la persona amata o piuttosto non capire di essersi create/i l'anticamera dell'inferno nell'ipotetica eventualita' di riuscire a farcela. Vallo a capire, poi. Quel coraggio, Nemesis, puo' forse voler mascherare l'impeto, anche esuberante, di assicurarsi quel punto fermo. Che puo' esser poi una sorta di battaglia navale, eh...: colpito, affondato, colpito.....

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  5. Il generosissimo slancio richiama a sè lo schianto, comunque sia si sapeva già. L'occasione offerta di epico riscatto, che altrimenti non avresti cercato, ti sottrae all'avvilimento della consuetudine che pur misera ritieni. Lo sbaglio consapevole par cosi, eroico proclama alla purezza della passione e dell'amore. Consapevole è il deluso protagonista che gia aveva messo in conto ma che, pur tuttavia aveva bisogno di non credere e, ingannando se stesso,prendere slancio e buttarsi. Troppo forte il richiamo all'immolarsi pura, santa, nel santuario pagano e rimpiangere poi la privata epopea. In ogni modo, ad ogni costo senza emozioni si muore, spegnendosi d'inedia, rattrappendo il cuore. Allora un'altra ragazza kamikaze si schianta, eroica per un ideale.
    Mi è venuta cosi, in quest'ora gia senza promesse, senza chiedersi niente, senza aspettarsi niente, per far quel che ci si sente. Sennò par cosi, perversa, ogni nostra seppur giusta attesa. Non so come mai.

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  6. Che bella questa canzone di Lhasa.
    "Non c'è fine a questa storia
    Nessuna tragedia finale o la gloria
    L'amore è venuto qui e non mi ha lasciato mai piu"
    Piu o meno.
    Che voce che ha. Una canzone alla Tom Waits.
    La prendo su e la metto tra quelle che mi piacciono di piu

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  7. "Anche a Raissa, città triste, corre un filo invisibile che allaccia un essere vivente a un altro per un attimo e si disfa, poi torna a tendersi tra punti in movimento disegnando nuove rapide figure cosicchè in ogni secondo la città infelice contiene una città felice che nemmeno sa d'esistere".

    da: Le Città Invisibili di Italo Calvino

    ...non conoscevo questo romanzo di Italo Calvino.
    Citazione rubata a Simurgh da...una volta per tutte non si sa mai!
    Paola

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  8. le pene dell'amore sono come i dolori del parto, si dimenticano, se poi non ci si vuole credere (o si scopre che non è vero) oppure proprio non si vogliono correre rischi ci si fa sterilizzare o invece che di viagra ci si fa di morfina.
    spero che sto calderone di magone ti passi presto Aviatrice, perchè altrimenti vien fuori un'estratto solido e concentrato di sapori amari che chiameranno altra amarezza.
    c'è troppo intorno a sta parola "amore", dicono tutti, "di amori veri ne ho avuti pochi nella vita" eppure non si parla d'altro!
    come si potessero trovare dietro a ogni azione e ogni desiderio.
    allora io anche potrei dire che sto discorso a sproposito è un anelito d'amore!
    invece no.
    è dialogo e spezzettamento mirato a dare un nome che sia appropriato a quel che è.
    insomma quel che per dirlo usi il "non" è qualcosa.
    se è quello che si sente parliamo di quello.
    e quello, cos'è?
    me lo dici una volta cos'è invece di cosa non è?
    così tanto per parlare, eh? mica come critica, a me piacciono i tuoi post!

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  9. @...Simurgh. Eh, potremo star qui e parlarne ore ed ore. E ancora ce ne sarebbe da dire su quell'...immolarsi in croce. Come liturgia implacabile. E la ns baldanza si compiacerebbe pure e crescerebbe nella consapevolezza di averlo/a in pugno. Siamo davvero strani, sai. Abbiamo grandi personalita', temperamento. Ma poi riusciamo a dissolverci, vivendo rattrappiti in quella bolla di incantesimo a cui non sappiamo rinunciare. Ben ho fatto a dire che son dinamiche perverse, perchè poi il rischio è di trovarsi mediocri in quel....santuario pagano, rimpiangendo la propria privata epopea. Perchè poi, alla fin fine....si torna al punto di partenza.

    Lhasa è una scoperta mia tardiva, per la verita'. La trovo incredibile. Ha la dolcezza di una voce sabbiata, ruvida ma che ti arriva dentro come un 'onda. (Peccato non ci sia piu'....riposi in pace, è morta l'anno scorso)

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  10. @....Tetì. Oh...bentornata! :)

    Ma sai, quando si vive con passione la vita, è inevitabile poi non scandirci quei tasti, in quella gioia e in quell'altrettanto dolore. Non c'è amarezza in me. Parlo di sentimenti, racconto di vite che non ho vissuto o di quelle che ho avuto. Di quelle che non avro' mai o di quelle per cui sarei stata capace di 'immolarmici'. Credo sia una condizione di ognuno di noi promuovere o annidare quel..seme che abbiamo scelto di fecondare o che ha scelto noi. C'è poi questa cosa di narrarsi attraverso le poesie che ci creiamo, dove abbiamo bisogno disperante di bellezza. Quella del cuore, intendo. Ecco che si scrive e si parla d'amore, quel moto interiore che ti fa commuovere, struggere e comprendere ogni via, ogni rabbia, ogni consolante riferimento. Viversi d'amore è un arte anche quella, Tetì. E come tale, va presa....e tenuta con cura. Anche se talvolta non sappiamo quel che vuol dire, esercita su di noi quella vampata del momento. Il nostro modo di esprimerci, e in questo il mio, e il nostro modo di dare affetto alle cose e alle persone, credo sia un boomerang, poi. Dove non esiste maestro/a e allievo/a, ma un cercare quel compromesso che concili le reciproche esigenze. E qui, torno al tema di fondo: trovare una soddisfacente via di mezzo per non imporre inutili sacrifici, ne' sacrificarli al partner, sarebbe cosa buona e giusta. Anche per futuri equilibri, che non restino confinati... nell'esser precari.

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  11. sì sì ti so appassionatissima di questo credo, non insisto, sospendo per ora lo scambio di vedute dicendo che ogni giorno è una giostra di sensazioni, hula op, calcinculo, tagada, sala degli specchi, trenino della paura ecc ecc anche se non ho amori da piangere o da vivere, ma chissà perchè quando ce l'hai o non ce l'hai per qualcuno è sempre "colpa sua".
    in sintesi, la vedo così e ci metto tutta la forza che mi resta:)

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  12. che strano avrei voluto scrivere qualcosa e dedicarla a quella magica voce. In questi giorni sto ascoltando un album degli Esmerine a lei dedicato.

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