mercoledì 30 marzo 2011

Magia

Abbiamo dimenticato che il significato di una parola dipende dall’allestimento scenico in cui compare, dallo scenario e le circostanze in cui essa viene usata.

Prendiamo la parola buono. Che cosa hanno in comune una buona battuta di spirito, un buon tennista, un uomo buono, la buona volontà, una buona educazione, un buon aspetto e un buono a nulla?

Oppure consideriamo il linguaggio che usiamo in relazione con la morte.

Se la morte di un essere umano non ci toccasse più della morte di una mosca, non saremmo in grado di capire i rituali e il linguaggio del lutto.

Ludwig Wittgenstein


(...)

Un giorno Artù si spaventò a morte vedendo Merlino correre come un ossesso brandendo un coltellaccio da macellaio.

“Che stai facendo?” domandò il ragazzo terrorizzato.

“Sto pensando”, replicò Merlino.

“Tu non pensi così?”

“No”, disse Artù.

Merlino si arrestò di colpo.

“Ah, allora devo essermi

sbagliato.

Avevo l’impressione che tutti i mortali usassero la loro mente come un coltello, per tagliare e sezionare.

Volevo vedere come funziona.

Se posso dirlo, c’è una gran

quantità di violenza nascosta in ciò che voi mortali chiamate

razionalità.”

(...)

Se è vero che la magia può occupare soltanto lo spazio di una favola, è altrettanto vero che per un mago la cosiddetta realtà è relegata nei suoi sogni..."

"Certo, del resto l'inconscio dei maghi, come quello di chiunque abiti il regno della fantasia, è fondamentalmente razionale".

Intanto nella sua torre, congedandosi dai visitatori, Merlino ripensava a quanto aveva loro detto...

"Ora basta con queste razionalizzazioni! Con tutte le magie che avrei da fare, non posso sicuramente perdermi dietro a queste cose... Ho tutto il tempo che voglio per razionalizzare, di notte... sognando!!!".

(...)

La condizione del Mago è quella dell'essere conoscente.

Questa dimensione del conoscere orchestra la sua stessa realizzazione.

Il campo della consapevolezza si organizza intorno alle nostre

intenzioni.

Conoscenza e intenzione sono forze. L'oggetto della vostra intenzione

indirizza il campo in vostro favore.

Le intenzioni compresse in parole

sono veicolo di poteri magici.

Il mago non cerca di risolvere il mistero della vita.

E' quì per viverlo.

(…)

“In quanto mittente di un messaggio, siete un individuo che vive qui, nello spazio e nel tempo. Ma siete anche il destinatario del messaggio, in quanto sé superiore che presiede la vostra identità spazio-temporale. E, come se non bastasse, siete anche il canale del messaggio, pura consapevolezza.

Per vedervi in modo veritiero, dovete vedere in voi questi tre aspetti: mittente, destinatario e canale. Parecchie sono le variazioni sul tema: voi siete il desiderio, il desiderante e il garante dei desideri. Siete l’osservatore, l’osservato e il processo dell’osservazione. Questa dimensione a tre aspetti é conosciuta come unità. Quindi, per inviare un’intenzione nel campo e ottenere una risposta non è necessario alcun lavoro. Nella vostra natura unificata, esaudire le intenzioni e tutto quello che fate: e la vostra occupazione a tempo pieno. Non vi é neanche un pensiero fra tutti quelli che potete avere che non produca qualche risultato”.

Da L’Antica saggezza dell’anima di Deepak Chopra, Sperling & Kupfer Editori


“Un imperatore cambiò i costumi dei cinesi modificando la lingua: ecco una cosa che non mi sembra affatto impossibile.

C’è una forza del linguaggio, ma bisogna sapere dove applicarla, ci sono diversi tipi di leve, e non si solleva un blocco di pietra con un uno schiaccianoci”

Raymond Queneau



2 commenti:

  1. CAROLINA
    i maghi hanno la barba bianca.
    al massimo a noi ci tocca fare le fate o le streghe.
    per quanto mi riguarda le prime le escludo, le seconde troppa fatica, quindi mi accontento che anche come sono vado benissimo:))

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