giovedì 7 aprile 2011

"L'odore del camino spento"

...ho una taverna. Un monolocale spazioso che uso solo per le cene con gli amici. Un quadrato dieci metri per dieci con le pareti giallo crema.
Il portone a vetri è a sinistra di uno dei quattro lati. Entrando, a destra, c'è l'angolo cottura tutto in muratura, che poi non è proprio un angolo visto che occupa in lunghezza tutto un lato...mi piace avere spazio in cucina!
In fondo al lato destro c'è un letto matrimoniale, diviso dall'angolo cottura e dal resto della sala, da tende leggere color porpora...qualche amico ci ha chiesto se l'affittiamo a ore!!!
Al centro della sala c'è un tavolo di legno chiaro 2 metri e 60 per 1 metro e mezzo.
Sul lato di fronte all'entrata c'è un bel camino a mattoncini con la cappa rosso mattone, un divano rosso e due poltrone gialle (tipo forza Roma!), un tavolino di cristallo e ferro battuto con sopra delle candele e souvenirs della Sicilia comprati da mio figlio durante una gita scolastica, libri sulla mensola del camino insieme a tre fotografie dell' '83 - '85 - '87, una cassapanca di legno che ho riempito con tutte le "schifezze" che proprio non voglio buttare e sopra la cassapanca un televisore di minimo trent'anni fa, regalato dai genitori della mia vicina che, per le nozze d'oro, se lo sono ricomprato piatto e ultramoderno.
Dunque...tutta 'sta descrizione per arrivare al dunque e cioè che, questa mattina, entrando in taverna, ho sentito l'odore del camino spento che mi ha fatto ricordare i miei nonni...la mattina passata al mare nel mese di agosto; il ritorno a casa per l'ora di pranzo; il pesce che si cucinava sulla brace; i capelli ancora bagnati perché stavamo in acqua fino all'ultimo minuto; le asciugamani dure per il sale stese al sole; i pranzi interminabili; la frenesia di tornare in spiaggia; noi bambini che non mangiavamo niente per poterci fare il bagno subito e i nostri genitori (che invece avevano mangiato e anche bevuto) che ci dicevano che dovevamo aspettare tre ore; noi bambini che dicevamo "intanto andiamo a fare una passeggiata"...e invece ci facevamo il bagno trecento metri più in là!
Tutto questo, a partire dai miei nonni, me lo ha ricordato questa mattina non un odore qualsiasi, ma l'odore del camino spento d'estate...i miei nonni però non avevano il camino in casa!
Allora mi chiedo...quale meccanismo scatta nella nostra mente nel momento in cui, sentendo un odore, un determinato profumo, quello stesso odore e quello stesso profumo ci riporta indietro nel tempo e ci ricollega a momenti particolari del nostro passato?
Pensiero estemporaneo.

4 commenti:

  1. sinapsi? sinestesie? déjà vu?
    possono esserci tanti motivi per cui associamo mescolando ricordi irreali a quelli vissuti.
    a volte un desiderio o un bisogno altre una premonizione.
    bisognerebbe sapere chi ha vissuto quei luoghi in precedenza,può essere che il ricordo sia non tuo ma catturato dall'ambiente.
    fai una foto che mi hai incuriosito:)) non ricordo dove mi hai detto che abiti, potremmo fare una spedizione e venire a indagare sul posto.
    ci hai dormito nella tavernona?
    ci sono anche fantasmi o presenze rumorose o silenziose?

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  2. Abito in quel di Greccio, la patria di San Francesco, montagna fronte Terminillo.
    Nella tavernona ci ho dormito quando ho avuto la casa (piano di sopra) invasa dagli ospiti, però ci hanno dormito anche i miei...quando ancora potevano venire (nel senso che non stanno molto bene e viaggiano di meno ora).
    Non so chi ci abbia, più che altro lavorato, in questo pezzo di terra prima di noi...la casa l'abbiamo costruita ex-novo.
    Per quanto riguarda fantasmi o presenze rumorose o silenziose beh...ora ci faccio caso e poi ti dico! Anche se una sera, quando qui vicino non c'era proprio nessuno, mentre guardavo il film "Padre Pio" con Sergio Castellitto ho sentito qualcuno che sbatteva un bastone sulla persiana di legno! Forse è stata solo suggestione però mi sono talmente spaventata che ho chiamato un amico (mio marito era in servizio), che è venuto imbracciando un fucile da caccia. :)))
    Vado a preparar la cena. A dopo.
    Anonima- Paola

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  3. allora se è stata costruita ex novo dipenderà dal luogo, o dai materiali o da chi l'ha edificata.
    voglio dire che un collegamento con le visioni della persona in uno spazio hanno i loro fili, come nei sogni.
    dai un volto al sogno ma non è detto che sia quello che vedi.
    lo stesso per una fragranza.
    i sogni hanno un loro linguaggio e anche la percezione è come i sogni, lo dico con supponente sicurezza, ma non l'ho inventato io.
    lo dicono in tanti autorevoli di cui ho scordato i nomi.
    ma l'importante è avere cognizione della percezione e seguirla se è coerente con il resto o lasciarla andare.
    mica fa male o danno immaginare di associare un camino che non c'è al suo profumo?
    forse esprime un senso di completezza e comprensione che non si è potuto vivere ma si è desiderato o che torna giusto per quel caso.
    mette a posto, sistema, rende nitido un qualcosa che dice di una persona che ha il gusto per le cose fatte bene.
    pensa che a vent'anni ero a firenze e scendendo da una macchina di ritorno da una cena mi sono messa a parlare con un'altra voce e credo in un'altra lingua per spiegare che avevo le gambe bloccate e non potevo muovermi (non avevo neanche bevuto) e ancora non ho capito cosa fosse successo o a cosa sia servito.
    io che scordo tutto ho un conto in sospeso con quel sogno a occhi aperti e aspetto ancora di sapere perchè per quel quarto d'ora io sia diventata un'altra me stessa.
    come vedi ci penso ancora e son passate lune e acqua sotto i ponti!
    a maggio vado a firenze, ti saprò dire.

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  4. Teti...diciamo che mio marito ed io abbiamo dato il "nostro" nella costruzione della casa e ancora ci lavoriamo sopra, nel senso di migliorie, modifiche e restauri!
    Teti...di nuovo...mi fai paura! Ma davvero sei stata un'altra te stessa per un quarto d'ora?
    Anonima-Paola

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