mercoledì 24 agosto 2011

Prova tu a dirmi





Prova tu a dirmi

E’ qua che volevo lasciarti

concava ad accogliere il caldo che implode

e cosi densa e scura di rantoli

di piume, di refoli, di filamenti d’albume



e tu tiri sassi che rimbalzano nell’acqua del fiume

mentre alle folaghe stride nel becco quel grido

prova tu allora a coprirti gli occhi, vediamo

prova tu a dire che non è amore questo che grido



Prova tu a sentirlo cosi che dentro riavvolge

raggomitola, chiudendo si schiude

come un nodo, un groppo alla gola si stringe

il labbro che trema, la palpebra sbatte



Prova tu a veder se si placa, prova tu a dirmi qualcosa

a mettermi le mani dietro la nuca e aspirare il midollo

Levami la guaina, fammi sentire il vagito che vieni

a stare con le labbra vicini a sentire il fiato dell’altro



C’è qualcosa in questa distanza, non sei qua, sei via

Ventisei battiti è il respiro, lo spazio, il tempo che manca

per affondare i colpi, le folaghe stridono, il sasso rimbalza

Prova tu a dirmi quanto che manca, dirmi quanto ci vuole


Poi c'è questo affare che uno scrive delle poesie. Le scrive senza sapere di tante cose di cui va a scrivere, almeno io, mescolo cose che poi sembrano poesie d'amore e di morte e allora il video mi è venuto dopo, l'avevo la, Rilke, che poi mi stufo a tenerli e allora l'ho messo qua, che mi sembra anche ci stia . Non si sa mai niente. Tante volte è meglio neanche sapere. Son cose che si dicono.

Klaus Nomi (clicca), strano, curioso, tragico personaggio

2 commenti:

  1. SIMURGH sei uno spettacolo quando sei ispirato, difficilissimo competere.
    se io fossi poeta saprei risponderti per le rime!
    invece sono spettatrice delle parole in cui scorgo e riconosco un'ideale raramente applicabile alle pratiche anche se, quando succede, beh, come si dice?
    cascasse il mondo non ti interessa, non distrae e non modifica lo stato delle cose.
    sublimazione totale della pura essenza delle parole applicate al pensiero che comunicano gli stati dell'animo senza la minima caduta di stile o facile accenno al banale sentire.
    ***** 5 stellette!

    ps. io l'avrei finita senza postilla, ma per questa volta passi:)

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  2. rieditato, rinnovo l'incanto replico il commento aggiornato.

    suonare la musica con le dita e sognare una maschera mentre guardi il tuo viso allo specchio , la voce del il mimo gorgheggia e ti interroghi sulle crepe e i solchi nascosti nelle recite dei gesti dell'esistenza senza copione e ti guardi come aspettassi un applauso che non arriva.
    ti mordi la bocca spettini i capelli trascini la vita sbatti le ciglia tocchi lo sguardo e poi guardi il silenzio.

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