è (stato) uno spazio libero aperto a tutti coloro desiderano esprimere o esternare argomenti che per la loro natura si discostano dai contenuti dei loro blog o per chi non ha un proprio blog ma ritiene interessante l'ipotesi di poter ricercare nuovi lessici idonei a dialogare su piani paralleli e ancora sconosciuti__ continua a leggere
mercoledì 14 settembre 2011
Sapere aude!
Ritorno all’epoca medioevale o un nuovo illuminismo? Difficile stabilirlo nell’era in cui viviamo. Siamo ancora totalmente vulnerabili, la nostra ragione è pilotata, il nostro spirito critico annichilito, la verità sepolta: “Non mi servono i soldi, rendono le persone prudenti. Parafrasando quello che dice Thoreau: non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità!” (dal film “Into the wild”)
Ricordo l’anno in cui conobbi una persona che mi ha liberata da tutto questo, o almeno mi ha svelato il cammino facendomi leggere Kant.
“L'illuminismo è l'uscita dell'uomo da uno stato di minorità il quale è da imputare a lui stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza esser guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza […]. La pigrizia e la viltà sono le cause per cui tanta parte degli uomini, dopo che la natura li ha da lungo tempo affrancati dall'eterodirezione (naturaliter maiorennes), tuttavia rimangono volentieri minorenni per l'intera vita e per cui riesce tanto facile agli altri erigersi a loro tutori. E' tanto comodo essere minorenni! Se ho un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che decide per me sulla dieta che mi conviene, ecc., io non ho più bisogno di darmi pensiero per me. Purché io sia in grado di pagare,non ho bisogno dì pensare: altri si assumeranno per me questa noiosa occupazione. A far si che la stragrande maggioranza degli uomini (e con essi tutto il bel sesso) ritenga il passaggio allo stato di maggiorità, oltreché difficile, anche molto pericoloso, provvedono già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l'alta sorveglianza sopra costoro. Dopo averli in un primo tempo instupiditi come fossero animali domestici e aver accuratamente impedito che queste pacifiche creature osassero muovere un passo fuori dei girello da bambini in cui le hanno imprigionate, in un secondo tempo mostrano ad esse il pericolo che le minaccia qualora tentassero di camminare da sole. Ora questo pericolo non è poi così grande come loro si fa credere, poiché a prezzo di qualche caduta essi alla fine imparerebbero a camminare: ma un esempio di questo genere rende comunque paurosi e di solito distoglie la gente da ogni ulteriore tentativo. È dunque difficile per ogni singolo uomo districarsi dalla minorità che per lui è diventata pressoché una seconda natura. E' giunto perfino ad amarla, e attualmente è davvero incapace di servirsi del suo proprio intelletto, non essendogli mai stato consentito di metterlo alla prova. Regole e formule, questi strumenti meccanici di un uso razionale o piuttosto di un abuso delle sue disposizioni naturali, sono ceppi di una eterna minorità. Anche chi da essi riuscisse a sciogliersi, non farebbe che un salto malsicuro sia pure sopra i più angusti fossati, poichè non sarebbe allenato a siffatti liberi movimenti. Quindi solo pochi sono riusciti, con l'educazione del proprio spirito, a districarsi dalla minorità e tuttavia a camminare con passo sicuro.”
Avere il coraggio di camminare da soli. Certo, è facile conformarsi, dare ogni responsabilità agli altri, facile e comodo, tuttavia ciò mi provoca solo nausea. Quando attorno a me vedo solo ripugnante adesione alle idee degli altri, servilismo, ignoranza. E’ questa che ci frega, l’ignoranza.
Pensare che gli altri abbiano ragione, aver paura di esprimere la propria opinione, non mi stupisce che non esistano più voci intellettuali autorevoli, siamo maneggiati come burattini da uomini politici incapaci anche di usare correttamente un condizionale, siamo usati stomachevolmente dai mass media che trattano in continuazione di casi di cronaca (se nera è perfetto), che anzi ripropongono sempre ad ogni ora gli stessi casi di cronaca speculando su di essi, che distolgono la nostra attenzione da quello che succede non dico nel mondo, ma almeno qui dove viviamo. Del mondo non parliamo.
La maggior parte della gente nemmeno sa cos’è la carestia che sta facendo strage nel Corno d’Africa, perché tanti fuggono dalla Somalia, e quelli che ne sanno qualcosa e donano due euro non sanno che quei soldi molto probabilmente finiranno nelle mani dei politici e dei guerriglieri. Non si sa nulla delle guerre per la droga che stanno facendo vere stragi in Messico e in America latina, che sono una delle cause della deforestazione amazzonica. Non sanno le manovre politiche che muovono gli stati europei alle guerre extraeuropee. Non sanno nulla delle vere condizioni economiche dell’Italia.
Poi, pensandoci, una cosa che mi fa davvero sorridere è il sentir dire “è veramente la fine del mondo… i terremoti.. l’eruzione… le tempeste…”.
Ci sono sempre state.
Sempre della stessa intensità, anche più forti. Ora questo allarmismo fa pena. Sono cause del tutto naturali che provocano questi mutamenti climatici e geologici. Le zolle si muovono, i fondi oceanici si espandono e vengono riassorbiti. Inutile dare una lezione di geologia qui. Forse sarebbe meglio se parlassi di qualche visionario o dei Maya, vanno molto di moda.
Una cosa che invece mi fa irritare è la superficialità dimostrata da tutti, recentemente per l’anniversario dei dieci anni dall’attentato alle Torri Gemelle.
Ma un gran “chi se ne frega” no, eh?
Sono morti? Bene, che riposino in pace. Il mondo è andato avanti, ora ci sono altri problemi, al posto di vedere e sentire 24 ore su 24 lo stesso pantano di notizie, avrei voluto sentire qualche cosa di serio. Sapere cosa sta succedendo ora. Capire in che mondo sto vivendo.
Inutile, ormai non solo l’informazione è censurata fino all’osso ma non si può più neanche leggere fra le righe. Il perché è semplice: la totale incapacità di scrivere fra le righe.
Tutti si rifugiano nella mediocrità.
Finisco con questo. E’ tratto dal film di Sean Penn “Into the wild”.
Vorrei davvero essere al posto di Chris.
“Two years he walks the earth./ Egli ha girato il mondo per due anni.
No phone, no pool, no pets,/non un telefono, non una piscina, nessun animale
no cigarettes./ no sigarette.
Ultimate freedom./ Massima libertà.
An extremist. An aesthetic voyager/ Un estremista. Un viaggiatore esteta
whose home is the road./ che ha per casa la strada.
So now, after two rambling years/ Dunque ora, dopo aver vagabondato due anni
comes the final and greatest adventure./ arriva la finale e più grande avventura.
The climactic battle to kill/ L'apogeo della battaglia per uccidere
the false being within/ il falso essere interiore
and victoriously conclude/ e conclude vittoriosamente
the spiritual revolution./ la rivoluzione spirituale.
No longer to be poisoned/ Per non essere più avvelenato
by civilization, he flees,/ dalla civiltà, lui fugge,
and walks alone/ e cammina da solo
upon the land to become/ sulla terra per diventare
lost in the wild./ perso (per perdersi) nella natura selvaggia.
Now you're in the wild,/ Ora sei nella natura selvaggia,
what are we doing?/ cosa facciamo?
You're just living, man./ Tu stai solo vivendo, ragazzo.
You're just there, in that moment,/ Tu sei proprio qui, in questo momento,
in that special place and time./ in questo posto e tempo speciali.
Yeah./ Si.
Maybe when I get back,/ Forse quando tornerò
I can write a book about my travels./ potrò scrivere un libro sui miei viaggi.
Why not?/ Perchè no?
You know,/ Sai,
about getting out of this sick society./ riguardo al fuggire da questa ammalata società.
I don't understand why people,/ Non capisco perchè le persone
why every fucking person/ perchè ogni fottuta persona
is so bad to each other so fucking often./ è cosi cattiva con l'altra cosi fottutamente spesso.
It doesn't make sense to me. Judgment./ Ciò non mi dà una ragione. Ragione- Giudizio.
Control. All that, the whole spectrum./ Controllo. Tutto questo, l'intero spettro.
- Well, it just.../ Bene, è solo...
- What "people" we talking about?/Di che "persone" stiamo parlando?
You know, parents, hypocrites,/ Sai, genitori, ipocriti,
politicians, pricks./ politici, cazzi.
This is a mistake./ Questo è uno sbaglio.
Alex, you're a hell of a young guy,/ Alex, tu sei un diavolo di giovane ragazzo,
a hell of a young guy./ un diavolo di giovane ragazzo.
But I promise you this./ Ma ti prometto questo.
You're a young guy! Can't be juggling/ Tu sei un giovane ragazzo! Non puoi destreggiarti fra
blood and fire all the time!/ il sangue e il fuoco per tutto il tempo!
- Wayne, what are you talking about?/ Wayne, di cosa stai parlando?
- What?/ Cosa?
- I mean.../ Voglio dire...
I'm talking about blood and fire./ Sto parlando di sangue e fuoco.
We're talking about/ Noi stiamo parlando
trying to juggle blood and fire./ di cercare di destreggiarci tra sangue e fuoco."
"C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso...
... Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale...." ( "Into the wild")
Un po’ avvelenata, Jivri’l.
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che altro posso fare, se non darti ragione su tutta la linea?
RispondiEliminaLa maggiorparte della gente non sa cos'è la carestia del Corno d'Africa ma ce ne sono state tante anche in passato di carestie, atroci e anche più vicine a noi come la carestia ucraina del 1932/1933 che ha causato tra i 7 e i 10 milioni di morti.
RispondiEliminaMa ci sono altre cose molto più gravi di cui non si parla. Non se ne parla perché il problema in questo caso non è rappresentato dalla morte bensì dalla vita. Il problema si chiama sovrappopolazione.
La sovrappopolazione rappresenta il nemico principale per la natura, per l'ambiente, per il clima (altro che protocollo di kyoto e inquinamento) per il benessere e la sopravvivenza dell'umanità stessa nonché per la stabilità delle democrazie e non di tutto il mondo.
Mi sembra logico che non se ne parla dato che tutti dovremmo ammettere che siamo troppi, che nasce ancora troppa gente e (forse sopratutto) che viviamo troppo dato che un calo nella crescita c'è stato ma non della popolazione.
Alle persone non piace sentire queste cose, perché sono brutte, forse più brutte delle carestie e delel guerre perché significa che noi umani ci stiamo comportando su questo pianeta come un tumore nel corpo umano.
Di questi problemi se ne parla giusto un pò in Cina dove sono abituati ad affrontare i problemi e a risolverli (non a caso è uno dei pochi paesi che ha provato e prova a prendere provvedimenti contro l'incremento demografico) anziché nascondere il marcio sotto il tappeto come si fa nei paesi occidentali e sopratutto in quelli di cultura e religione cattolica. Proprio i cattolici da anni sono intenti a spartirsi l'Africa con l'altra principale religione monoteista. L'obiettivo principale è mantenere gli africani nell'ignoranza (le scuole che aprono sono più che altro scuole di indottrinamento religioso), estirpare le loro tradizioni (sono sempre meno gli animisti), ostacolare i sistemi contraccettivi, fomentare guerre etniche (in Ruanda le responsabilità dei cattolici fu evidente). Tutto ciò crea poi presupposti per situazioni quali per l'appunto le carestie di milioni di persone.
Questo grafico mostra l'incremento esponenziale e assolutamente insostenibile della popolazione mondiale, siamo ormai giunti a 7 miliardi circa, mi ricordo da bambino, mi pare verso la fine degli '80 quando sui giornali c'erano titoloni sul raggiungimento dei 5 miliardi di abitanti. Dopo di allora questo tipo di notizie sono passate sempre più in sordina.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/11/World_population_history.svg/740px-World_population_history.svg.png
sai cosa mi fa effetto? che hai venti anni e non perchè io pensi che sei giovane, quanto perchè mi ricordi quando avevo la tua età e da allora cosa è cambiato? che sono più incattività ops, incattivita, cioè, ci va l'accento o no?
RispondiEliminafa differenza?
forse questo video correda?
e quindi, come si diceva per usare un "luogo comune" ben venuta nei paralleli!
forse il gioco che potremmo fare verso ottobre potrebbe essere proprio quello di urlare o vomitare tutti insieme noi, quelli che hanno sbagliato posto e tempo per vivere e per questo vivranno incazzati per l'eternità.
un bel vaffanculo finale mi sembra perfetto, o come diceva il caro amico Under che però ha lasciato il web: VI ODIO TUTTI!
a me piaceva tanto passare lì da lui, c'era sempre una cattiva parola per tutti, un odio perenne e integro per ciascuno, nessuna buona parola, nessun luogo comune e una musica che ti masticava le orecchie e ti pestava le budella.
LO ODIO! e mi manca, tanto assai. bastando stronzo incallito fuori, timido e fragile amico dentro.
(piango, accidenti a te Jivri'l e ai pensieri che mi hai piantato in testa!)
Guchi: Grazie, non sto cercando consensi, esprimo idee che mi rodono dentro.
RispondiEliminaCharles Dexter Ward: Lo so, le carestie, guerre &CO si sentono, raramente, ogni tanto. Il problema demografico? Si, i vecchi sopra gli ottanta dovrebbero crepare ma cosa possiamo fare? Ancora li manteniamo in pensione. E i cinesi? Emigrano per poter fare figli e aggirare le tasse punitive.
Teti: Ho dentro troppa cattiveria, o forse troppo veleno, cosi tanto da non riuscire a formalizzarlo ed esprimerlo, forse tu l'hai sentito fra le righe.
C'è sempre l'arte per esprimere varie cose quando non si riesce ad esprimerle in concetti logici, razionali, formali.
RispondiEliminaMa comunque mi sembra che nel tuo caso quello che scrivi ha un senso compiuto e riesci ad esprimere ciò che vuoi esprimere.
JIVRI'L
RispondiEliminanon preoccuparti, il mio consenso lo do solo quando ne sono convinta, sennò mi astengo. non faccio parte della categoria dei "cani", sono una "gatta" fino al midollo. ma questo è un discorso fatto molto tempo fa sul mio blog, diciamo una mia sega mentale che non ha nulla a che vedere con il resto, quindi scusa la divagazione!
Dexter: spero di esprimere ciò che provo in frasi compiute, tuttavia il risultato non è che una infima parte di quello che mi turba dentro.
RispondiEliminaGuchi: questo lo sapevo, e sinceramente ne sono contenta che siamo spesso d'accordo.
Mellò stampato
RispondiEliminaperò intanto posso dir gia qualcosa che leggo all'inizio. Uno è sul pilotamento della mente. Chiaramente lo è molto di piu adesso di quando gli illuministi ragionavano tra loro. La quantità di informazioni e la sempre maggiore sofisticazione dei messaggi facilita lo scopo ecc. Non mi pare però che con cio la verita sia sepolta. E' sempre la, dove deve stare, grosso modo fruibile, indagabile. Altra cosa sono le prove che sostengano una o l'altra delle molteplici verità. Manipolate, camuffate, eluse, distolte dai fatti. Ma qui si parla della verità dell'essere. "La verità è un discorso" (simurgh) "la verità è quella che ognuno si trova" (simurgh2) "la verità è quella in cui credi fin tanto che qualcuno o qualcosa ti convince di altro", adattabile al sè, al proprio stile, a cio che ad ognuno conviene e fa comodo. La verità risponde ad un bisogno. Thoreau vuole gli sia data. Chi la vuole se la prende, a seconda dei propri mezzi introspettivi, intellettuali, riflessivi. Tu sembri una tipa da averne di mezzi, ed anche interi. Mi piace quel che scrivi. Ci torno. Mi chiamano alla riuniune del giovedi. A bientot
Da quando ho letto alcuni libri e soprattutto uno che sto rileggendo per l'ennesima volta ora…
RispondiElimina…ME ne sto sulla poltrona sbalordito ed incerto di fronte alla realtà tranquillamente vivente. NE ho un’impressione di vertigine non pericolosa in fondo. FREGO un cerino ed accendo, vivaddio una buona sigaretta.
Per sigaretta (che potrà sembrare atto conformista fumare) s'intende tutto ciò che può significare sangue e fuoco! Che ognuno ci metta ciò che vuole. L'importante è il senso: me ne frego! :) Bella Jivri'l! *
Simurgh: you're kind. Thank u.
RispondiEliminapetrolio-muso: ebbene, freghiamoci pure del mondo! forse ne ha bisogno e annebbiamoci la mente con un pò di fumo, una barriera fra Loro e Noi.
Brava belissimo post bellessime parole condivido.
RispondiEliminaMa tu cosa stai facendo per cercare di rendere migliore questo mondo?
O: io non parlo di renderlo migliore, sinceramente è un'utopia( nei miei termini "una boiata"), non ci credo, non sarà mai possibile, non me ne frega sinceramente nulla di renderlo migliore. Io parlo di "stato di minorità" e di stomachevole conformismo che mi dà la nausea, perchè sono stufa di essere circondata da gente che fa e dice le stesse cose senza rendersi minimamente conto della superficialità delle cose e di quanto il loro spirito critico sia annichilito, c'è gente che non sa nemmeno interpretare un testo. Io dico solo che bisogna darsi una svegliata, e il più presto possibile, dico che odio il conformismo, che non conosco le mezze misure, ce o è bianco o è nero. Dico che vorrei essere come Chris/Alex: un' estremista! Vorrei avere il coraggio di abbandonare tutto e andare alla ricerca di quelle "verità! che sento perse.
RispondiEliminaWhаt a infοrmation of un-ambіguіty anԁ preseгveness of pгеcious κnow-hoω regarding uneхрeсted feelings.
RispondiEliminaMy blоg - crear facebook gratis