sabato 31 marzo 2012

STORIA DI SISTO (1/4)


(foto dal web)


[Questo post e' vecchio di 5 anni. Stava su di un vecchio blog dismesso. Purtroppo ho partecipato ad altre esperienze di blog collettivi o cose simili negli anni, e dopo esserne stato espulso, i titolari delle "imprese" hanno ritenuto superfluo cassare i miei contributi (malgrado io l'abbia espressamente e a piu' riprese chiesto) dagli spazi "loro". Informata di questo fatto Teti pero' mi ha detto che potevo anche ri-postare qui sopra la Storia di Sisto. Malgrado in rete ce ne siano ancora tracce. Quindi io lo faccio. Perche'? Perche' Sisto mi sta simpatico. E perche' ci vedo una continuita' col primo post che ho lanciato qui sopra. E perche' la storia di Sisto e' la storia di un equivoco spaventoso che ci avvelena la vita. Dunque....]



Sisto non si chiamava Sisto al momento della nascita, ma lui non lo sapeva e nemmeno gli interessava.  Passo' i primi giorni attaccato ad una mammella, calpestato e calpestante. 
Quando il mondo si allargo', dall'essere una mammella prese ad essere uno spazio sgusciante e freddo popolato da onde urtanti e odori pungenti. E da ombre.
Alcune ombre emettevano potenti onde stridule di quello che qualche essere diverso da Sisto avrebbe definito giubilo. E quelle ombre, che profumavano di carezze e leccate, dopo averlo investito, lo sollevavano come fosse un ciuffo di pelo. E allora la vertigine l'assaliva, il cuore pulsava, e la nausea saliva in gola insieme al latte ingurgitato. Poi, cosi' come era stato levato dal suo naturale e basso raccoglimento, cosi' quelle ombre che sapevano di carezze e leccato, lo ripiombavano giu'.
Dopo un po' Sisto s'era abituato. E cosi', ormai sicuro e baldanzoso, scorrazzava coi suoi fratelli fino in fondo allo spazio a disposizione.
Adesso, lui non lo sapeva perche' non sapeva contare, ma aveva 5 fratelli, e ognuno era un odore particolarissimo e riconoscibile. C'era Norberto che sapeva di leccata di culo.. c'era Gianfranco che sapeva di pelo bagnato... c'era Marcello che sapeva di agguato dietro l'angolo... e cosi' via. E gli odori, quando Sisto si svegliava, erano tutti mescolati insieme. Quelli dei fratelli, quelli della madre e quella delle ombre alte e potenti.. che ormai facevano parte dell'amato paesaggio.
Le ombre a volte sostavano nei pressi della mamma di Sisto. E l'accarezzavano. E le davano cose che odoravano di cacca pre-trattata. E la madre le mangiava vorace. E quell'odore poi Sisto lo ritrovava nel latte, che d'un tratto pero' si fece piu' scarso. Fu allora che anche per i cuccioli, le ombre potenti, divennero dispensatrici di cibo. 
Ormai Sisto viveva nel miscuglio di profumi e clamori, e cresceva sempre piu' stabile sulle zampe e forte nel collo... ma ancora non sapeva contare. Cosi' non seppe mai che Norberto era sparito. Certo... forse avverti' nel miscuglio di odori qualche spruzzo in meno di leccata di culo... ma e' difficile a dirsi se cosi' fu. Non si accorse nemmeno dell'assenza di Gianfranco, seguita di due giorni a quella di Norberto... e la cosa un po' lo strani', anche se non seppe mai definire quella differenza nella percezione olfattiva...
Di certo si sarebbe accorto se fosse sparito un terzo fratello. Ma il terzo fratello a sparire fu lui.
Una mattina vennero delle onde cupe e raspose in cima ad odori di muro umido e di tappeto bagnato. E mentre Sisto trotterellava fiducioso in giro per il grande spazio (in verita' sempre meno grande) una presa stridula lo sollevo', come al solito. Ma stavolta, invece che riposarlo per terra dopo averlo ciancicato un po', lo passo' alle nuove puzzolenti braccia.
Sisto era stato venduto...
(continua...)

6 commenti:

  1. chissà che puzza hanno le ombre che ti hanno precedentemente espulso?
    al momento sono incerta sul tag, aspetto il seguito e poi appiccico una etichetta.
    intanto grazie per aver riaperto le danze!

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  2. allora conviene aspettare la 4 di 4... fidati. (grazie a te per avermi invitato a ballare)

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  3. allora ho riletto da poco il libro della Woolf, poi in radio lo hanno riproposto in queste settimane, ieri alla puntata finale ho pianto come quando lo lessi la prima volta, oh! son proprio destinata.. ah, il romanzo 'Flush, vita di un cane'. Attendo il seguito! *

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    1. ti immagino su di un letto a terra, in penombra, gambe incrociate, che ascolti la radio e ti ri-commuovi.

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  4. 1/4... sono altri 2 "e poi" e un finale...

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