domenica 21 giugno 2020

segatura





essenzialmente il sostentamento di Maciej era fornito da piccoli lavoretti di falegnameria che aveva imparato a fare durante gli anni di carcere e, nei mesi estivi, come tappa buchi in spiaggia, sulle barche e con i turisti, dall'orto domestico, dagli animali da cortile e due capre.
nel periodo in cui aveva vissuto con la figlia, grazie a lei aveva potuto dedicarsi anche ad altro.
avevano messo a frutto l'esperienza del mini nido e allestito corsi di educazione ambientale abbinati allo studio e alla conoscenza della lingua italiana sia per i bambini della zona e sia per gli adulti.
a parte il fascino assoluto del luogo, così anomalo a quelle latitudini, era di quello stile di vita che si era portati a innamorarsi soprattutto in assenza di alternative e prospettive di altrettanto interesse e uguale potenziale.
con gli animali andava bene, con l'orto... insomma, ma quello in cui Primo sembrava essere davvero portato era produrre segatura in quantità industriale e saperne ricavare creazioni e utilizzi alternativi alla mera dispersione a scopo di lettiera per i conigli.
intarsiava di tutto, oggetti utili e artistici che i turisti mostravano di gradire, acquistandoli volentieri per sé e come souvenir.
sembrava decisamente ringiovanito a differenza del fratello che più gli trasmetteva nozioni e più deperiva nonostante le generose libazioni di cibo e di vino che venivano messe in tavola e il maggior riposo dovuto alla spartizione del lavoro.
'mi sembra di essere come questa segatura'
'che dici?'
'sì, uno scarto inutile'.
hai voglia di parlare del profumo facendogliene annusare una manata, dell'utilizzo che se poteva ricavare o del significato metaforico e filosofico del pieno e del vuoto; niente lo motivava, come sentisse di essere giunto alla fine del suo percorso di vita, volendone accelerare la fine senza immaginarne il modo, lasciando fare al desiderio che fosse il caso a decidere a tempo opportuno perché per lui si era già fatto anche troppo tardi.
un tempo che in quella casa, dopo tanti lutti, si misurava con gli autunni nonostante altrove continuassero a contare le primavere e quando ne fu trascorsa un'altra Maciej chiese a Primo di scegliere in quale data si sentisse pronto di concedergli il viaggio per la sepoltura dell'urna.
si presero ancora tempo, si arrivò a maggio 2022. tumulazione venerdì 13 alle 17 in forma strettamente riservata.
avrebbe ritrovato Marta, rivisto la città in cui era nato, salutato il mare, dato l'addio alla figlia nata da una avventura, appena diciassettenne, sulla spiaggia di Murcarolo con una ragazza conosciuta in un istituto per orfani e abbandonati in cerca di adozione, poco più grande di lui e come lui senza famiglia che era finita morta per una overdose tagliata male in vico delle Rose nel centro storico di Genova nei primi anni novanta del secolo scorso o di un secolo fa come gli piaceva dire facendo riferimento alle date di quel periodo storico.
attentissimi a ogni piccolo particolare, nonostante Mattia Salvo risultasse a tutti e per tutti morto e bruciato nei boschi di Bilovizh già due anni prima e per evitare controlli aeroportuali, il 12 maggio un finalmente rincuorato e vitale Maciej nelle vesti di Primo sale sul treno per Genova salutato da Primo nelle vesti di Maciej.
un saluto emblematico della specifica condizione in cui si trovavano, l'uno nei panni dell'altro e allo stesso tempo come un individuo solo, unico, un tutt'uno.

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