sabato 20 giugno 2020

tic tac



'e noi, noi come staremo?' aggiunse Martina.
'vedremo' commentò laconicamente rivestendosi.
'ti spiace se guido io?
'no, va bene'
alle porte di Varsavia, dove avrebbero riconsegnato l'auto per imbarcarsi lei e la bimba per Genova aeroporto e lui su un treno per Milano per un incontro di lavoro, un incidente le cui cause resteranno a lungo un mistero.
le condizioni di Martina rendevano impossibile il trasferimento in Italia dunque fu lui solo ad accompagnare Angela nel suo ultimo viaggio.
uscito illeso aveva pensato dormisse vedendola col capo piegato sulla spalla, ma nel prenderla in braccio gli sembrò di tenere in mano un passerotto con il collo spezzato da un ragazzino sadico e imbecille e capì subito che il ricordo di quella unica primavera avrebbe rappresentato l'intero vissuto di una bimba amata come una figlia.
il tic tac del trascorrere del tempo si spense come una suoneria scarica.
un dolore avvertito e amplificato in Silvia che aveva già tanto sofferto nel decidere il distacco anche dalla bimba con cui aveva giocato spesso e che la ricambiava strappandole i riccioli appena le capitavano a tiro, quando aveva chiesto a Maciej di poter restare da lui.
un altro dolore quando dopo qualche mese sentì la suoneria di C'era una volta in America e la fece suonare tanto a lungo quanto la metà del tempo che Maciej impiegava solitamente a rispondergli e cioè il doppio di quello della scena del film dove il telefono suona instancabile per minuti.
c'era voluto del bello e del brutto per fargli accettare l'idea di possederne uno per paura di venire scoperto dal fisco, dal comune e compagnia cantante, ma con l'arrivo di Silvia la pratica fu facilmente archiviata anche se lui continuava a fare come se fosse senza.
tic tac.
'Silvia peggiora, ma non vuole andare all'ospedale, vieni presto'.
come in un déjà vu, gli sembrava che lei avesse aspettato il suo arrivo per andarsene e comunicargli il desiderio che le sue ceneri fossero sepolte insieme a quelle di nonna Marta.
Maciej sentiva che spettava a lui fare quel viaggio e quando ne parlò al gemello cominciarono a organizzare lo scambio.
Primo fu addestrato a gestire le attività di Maciej e Maciej a rapportarsi con chi avesse eventualmente incontrato e a chi rispondere e come al telefono di Primo che doveva necessariamente viaggiare con lui.
sembrava avessero pensato proprio a tutto, compreso informare i genitori adottivi di Primo dell'operazione così da offrire a Maciej un supporto logistico. tuttavia sfuggì un particolare piuttosto rilevante ed evidente.
il posto.
una culla perfetta per chiunque ma soprattutto per Primo che dopo la morte della bimba era tornato rabbioso e addirittura venuto alle mani con Martina che lo aveva preso a sberle dopo che lui le aveva rinfacciato in pessimo modo quello che avrebbe preferito per nobiltà d'animo tacerle.
una mente pragmatica è incapace di darsi ragioni umane alle tragedie, le nega e le sotterra.
così appena ripresa dal coma decide di lasciarlo quando, dopo averlo accusato di essere la causa dell'incidente, della morte della figlia e della sua rovina, lui alle parole 'nostra figlia' sbotta, le sbraita 'mia figlia?', si prende i due ceffoni e se ne va.

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