venerdì 24 giugno 2011

Pensiericosì



[Pensalacosì.]



Vivevi in una societa' dove il piacere, le soddisfazioni, il benessere ne erano la mèta.


Poi pero' capitava a volte che non trovavi, assieme a quelle cose, che 'dolore' per te e gli altri. Non ci sono risposte a queste cose, succede e basta. E ci stavi male. Ci sprofondavi dentro.
Quella sorta di sottile disagio tale da recarti sconforto sino a desiderarne la fuga. Ogni via di fuga.


Quando pero' andavi incontro... a quella via di fuga, tornavi a desiderare le cose.
 E desiderare gli altri.
Avresti quasi voluto forse il loro aiuto.

Ma la solitudine stessa, in cui credevi di trovar liberta', ti ha stroncato.Facendoti sparire nella nebbia.

Questo, perchè tutti ti amavano.
Tutti avevano cura di te.

Non avevi che da esprimere desideri, ché ti avrebbero accontentato!



Ma.

Sentendoti un peso in piu',
ti avrebbero reso ancor piu' infelice.

[. . .]












L'  Aviatrice


8 commenti:

  1. la traduzione di questo bellissimo brano inghiotte il tuo testo e viceversa.
    e tu ed io invece siamo geneticamente opposte.
    uguale desiderio di armonizzare, uguale ricorrere all'altrove, stessa utopia, ma l'una attraverso la ricucitura dell'anima, l'altra nella disarmonica contrapposizione al dolore.
    l'una lo contempla insieme all'amore, l'altra li esclude entrambi.
    l'una è in perenne sorvolazione, l'altra in momentanea e precaria instabilità.
    siamo gli estremi che si incontrano, se non fosse che ci troviamo in uno spazio parallelo (non a caso), mah!
    sono i miei pensiericosì, senza nessuna presunzione che alcun* lapensicosì l* troverei così noios*
    grazie Aviatrice!
    ora se atterri, scendo:) alla prossima!

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  2. Non c'è via di fuga al perverso sottile piacere del dolore e della disperazione. Per alcuni diventa una godibile gabbia dove crogiolarsi. Eppure il dolore è necessario alla coscienza per smascherarsi. Indispensabile credo. Un'esperienza comune dell'essere. Spesso ricado in queste angustie me medesimo. E' anche un potente ingrediente creativo. Ci si puo rimaner intrappolati però. Crearsi la maschera dolorante del compatimento e compiacimento segreto. E mica son stupidi quelli che ricorrono a questo involontario alla coscienza, stratagemma. Diventa un modus viventi. Prigionieri del continuo processo di smascheramento fino a farlo sembrare una condizione o esperienza di libertà. Una trappola insomma. Eppure, se non è questa, siamo abili abbastanza da costruircene miriadi di versioni, anche abominevoli. Io non so come siamo fatti. Pare che l'evoluzione della specie e della civiltà sviluppi questa idiosicrasia terribile.
    Eppure tutti la amavano
    Non aveva che da esprimere desideri

    bellissima la foto, emblematica, rappresentazione perfetta del post

    E poi Sylvian. Assomiglia molto al tuo stile. Belle scelte si Aviatora

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  3. Non so perché, ma spesso, quando leggo...è come se mi guardassi allo specchio.
    Mi piace David Silvian.
    Bel post Aviatrice.

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  4. @ Tetì...perchè poi son gli opposti a maturare le idee. I Cieli capovolti si trattengono i respiri fin quando il loro estro dilata il loro fiato.

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  5. @ mia_euridice... esclamai anch'io, così.

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  6. @ simurgh...perchè poi, certe cose ti escon fuori come pece e niente, nemmeno le parole, possono tirarti fuori da quel 'nero'. Non so nemmeno io perchè si sia così; l'idea che me ne faccio, è di saper superare, poi, quel malsano orizzonte ogni qualvolta ti si presenti avanti. Restarci invischiati troppo, porterebbe all'inevitabile condizione di risultarci avvinti, sfiorando quell'apatia laconica.... pateticamente.

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  7. @ Paola....credimi, le tue parole fanno bene, perchè son significanti dell'espressione emotiva e condivisa che ne ho io, delle stesse. Grazie. David Sylvian e la sua voce sabbiata, rovesciano quella sottile... dolce inquietudine che tocca. E' uno di 'quelli', dove altri non potranno mai.

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