domenica 11 settembre 2011

11 settembre







Dedicato ai pompieri di New York


Bambini in trecento son morti
Bambini che prima di ieri
Erano giovani e forti

A loro nei vostri pensieri
Tenetevi stretti un minuto
Quando giocate ai pompieri

Il vostro gentile saluto


Giovanni Giudici


(da: "Corriere della Sera", 16/9/2001)

14 commenti:

  1. Senza parole. E' cambiato il mondo, da quel giorno...

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  2. mmm.. sinceramente mi innervosisce tutta questa pubblicità a un tale fatto, sono troppe le cose che succedono nel mondo, molto più gravi che non vengono nemmeno fatte sapere. ci sono milioni di bambini che muoiono perchè non hanno nemmeno l'acqua, bambini costretti a essere dei militari, persone sotto choc perchè vedono i proprio figli morire di fame e malattie, attentati ai civili per motivi politici interni e esterni. eppure eccoci qui, ancora dopo 10 anni, a compiangere quelli morti in un solo attentanto. mah...il mondo va veramente a rotoli.

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  3. beh, in effetti il post viola due requisiti: non è inedito e tratta di attualità.
    non c'ero l'11 altrimenti probabilmente lo avrei sospeso.
    come Jivri'l (e tanti altri/e) sono dell'idea che ogni giorno sia la ricorrenza di una strage e tra tutte questa è la più rivoltante per tanti motivi, infatit mi sono molto stupita che proprio SIMURGH sempre così anticonformista sia caduto a parlarne.
    ovvio il rispetto per i caduti resta.
    come rispetto l'amore, ma mi guardo bene dal festeggiare san valentino!
    vabbhè! è andata così!

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  4. Jivri'l
    avrebbe fatto venire l'orticaria anche a me, in effetti lo stantio commemorare piagnone delle celebrazioni decennali, quel falso ricordare mediatico che s'imprime e s'impone alla retorica civile e/o militante anche se altre tragedie vengono riposte alla consuetudine o nel dimenticatoio e non perchè meno "spettacolarizzabili" al nostro sdegno no, o piu fresche delle altre e con date di scadenza piu ravvicinate ed impellenti e tutto cio non è che cambi qualcosa rispetto alla nostra impotenza sicche ricordare le due torri o altro ha la stessa funzione di far venire il nervoso , sia per bambini che muoiono a milioni, adesso come dieci anni fa e, personalmente l’effetto sarebbe stato uguale. In genere dei fatti del mondo non mi prendo briga nel blog, ne disquisisco di politica, in genere per fastidio. Aver fatto questo non mi spiego se non per mostrarmi, hai ragione, per far vedere che c’ero in questa società civile. Sul momento mi pareva bello cosi, per una domenica mattina che non mi veniva granchè. Mi piaceva la poesia di quel Jack Hirshman e per il personaggio che è. Tu hai ragione ma non credo proprio che il mondo vada a rotoli per un post che fa venire il nervoso, sù

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  5. Teti
    Devo dire che il post era inizialmente inedito, poi mi è presa la sindrome da titolo nazionale e allora l’ho messo anche da me. Poi dev’essermi presa anche questa storia del mortuorio che sostava qua da gioni, visto che l’ultimo post era di sei giorni prima , sicche con due mi pareva di colmare una media. Ho violato questo primo requisito diciamo per amore del blog. Mi sembrava significativa la poesia di un vecchio comunista come Jack Hirshman sulla questione che va ben al di la delle torri. Non parlo mai di attualità per un diffuso fastidio, per il conformismo delle opinioni e degli schieramenti allora mi scuso ma sto anche un secondo ad eliminarlo, visto che io ci sono. Però mi piaceva anche che fomentassero gli interventi . Beh vado a ringraziare anna la maratoneta

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  6. anna la maratoneta
    grazie anna
    è cambiato il mondo si, ma non gli uomini, mi pare

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  7. Teti
    e poi dovevo postarne un'altro per superarti in numero. Quante piccole cose sciocche vanno a spiegare il perchè di un post eh?

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  8. SIMURGH
    intanto ti rispondevo in bacheca, quindi magari butta un occhio se non lo hai ancora lanciato.
    e COMUNQUE non è che ti mancano gli argomenti, quindi dì pure che è perchè hai smesso le medicine (potrei dire altro di più divertente, ma non sarebbe fine, insomma o non le hai prese o ne hai prese troppe uauauahhahaha)

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  9. Non mi innervosisce il post, sarebbe ridicolo, ma il troppo sentirne parlare dappertutto, sembra quasi che sia stata la più grande catastrofe che abbia mai colpito la Terra. E' ridicolo. E i pompieri non sono eroi, fanno solo il loro dovere, se per fare il proprio dovere sono chiamati anche eroi... mi scuso, forse sono troppo giovane e ancora mossa da tante idee rigide ma proprio non ci sto a questo gioco mediatico che vedo fare da tutti, dai mass media. mi fanno orrore, noi abbiamo bisogno di altro, abbiamo bisogno di sapere, veramente. non sopporto più di vedere come la mia attenzione venga manipolata da altri, come la mia opinione sia scomoda per altri. E' una critica alla superficialità, non al post.

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  10. Guardando un splecial in tv l'altro giorno non ho fatto che piangere... Non so come le persone abbiano la forza di andare avanti, io spero tutto il bene possibile per loro, per tutte le vite che sono state strappate alle loro famiglie. Ho sentito parlare di cospirazioni politiche, ma non ci credo, anzi non voglio neanche pensarci...
    Cocò


    www.daddysneatness.blogspot.com

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  11. JIVRI'L
    ___ scusa SIMURGH, mi intrometto solo per fare una risata con jivri'l:)))
    __ aggiungerei___ cicì e cocò, sai com'è:)
    è un po' che non vengo insultata, due accidenti li posso anche accettare (nel senso prenderli ad accettate!)

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  12. "La Spigolatrice di Sapri"

    Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

    Me ne andavo un mattino a spigolare

    quando ho visto una barca in mezzo al mare:

    era una barca che andava a vapore,

    e alzava una bandiera tricolore.

    All’isola di Ponza si è fermata,

    è stata un poco e poi si è ritornata;

    s’è ritornata ed è venuta a terra;

    sceser con l’armi, e noi non fecer guerra.

    Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

    Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,

    ma s’inchinaron per baciar la terra.

    Ad uno ad uno li guardai nel viso:

    tutti avevano una lacrima e un sorriso.

    Li disser ladri usciti dalle tane:

    ma non portaron via nemmeno un pane;

    e li sentii mandare un solo grido:

    Siam venuti a morir pel nostro lido.

    Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

    Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro

    un giovin camminava innanzi a loro.

    Mi feci ardita, e, presol per la mano,

    gli chiesi: – dove vai, bel capitano? -

    Guardommi e mi rispose: – O mia sorella,

    vado a morir per la mia patria bella. -

    Io mi sentii tremare tutto il core,

    né potei dirgli: – V’aiuti ‘l Signore! -

    Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

    Quel giorno mi scordai di spigolare,

    e dietro a loro mi misi ad andare:

    due volte si scontraron con li gendarmi,

    e l’una e l’altra li spogliar dell’armi.

    Ma quando fur della Certosa ai muri,

    s’udiron a suonar trombe e tamburi,

    e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille

    piombaron loro addosso più di mille.

    Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

    Eran trecento non voller fuggire,

    parean tremila e vollero morire;

    ma vollero morir col ferro in mano,

    e avanti a lor correa sangue il piano;

    fun che pugnar vid’io per lor pregai,

    ma un tratto venni men, né più guardai;

    io non vedeva più fra mezzo a loro

    quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.

    Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

    Luigi Mercantini


    ..."per far vedere che c'ero in questa societa' civile"...mi piace!

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  13. Cocò grazie
    sai, ho un certo conflitto adesso per averlo postato. Javril e teti mi hanno fatto delle osservazioni che in fondo condivido. La penso come loro. Un esercizio di retorica civile che nulla toglie e nulla da. Potevo risparmiarmelo perchè non ha niente di originale. Potevo anche tacere. Se qualcuno venisse qua a parlarmi della somalia, beh penserei la stessa cosa. Che non mi interessa un tubo. Nel senso che non mi interessa leggerlo qui. Quel che riconosco all'11 settembre è l'aspetto simbolico che quella strage assume per l'occidente. L'eco nell'immaginario è e sarà potente, sollecitato, funzionale alla retorica civile, alla coesione e al senso di identità diffuso. Di morti si sà, ce ne sono tutti i giorni, stragi ininterrotte a cui non viene rivolta una centesima parte di quella attenzione e la nostra impotenza di fronte a questo annicchilisce e non ci resta che piangere, far finta di niente o prendere il fucile.
    Beh devo andare
    grazie cocò

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