sabato 19 maggio 2012

parallelo solitario

fin dall'inizio avevo scelto questa foto per rappresentarmi sul primo blog ma poi l'ho tolta, pur pensandoci spesso e senza aver mai spiegato perchè.
spiegare a me stessa cose note ha poco senso, ma sui paralleli è il posto adatto per farlo perchè si presume essere un luogo in cui una cerchia di blogger vanno a dire insieme delle cose.
ha poco a che vedere con l'idea del suicidio, forse più con quella del rischio di percorrere contromano una strada che alle spalle potrebbe veder arrivare un pericolo da scampare, ma dato il mio scarso senso dell'equilibrio, anche fosse morto, quel binario, basterebbe l'idea del treno in arrivo e il mantenersi in piedi sulla rotaia per sentire nelle vene il giusto tasso di adrenalina.
nè troppo, nè troppo poco, il giusto, quello bastante a mettere un piede davanti all'altro pensando che ne valga la pena.
c'era anche il fatto di scegliere una rotaia come a lasciare l'altra per il passaggio, il sorpasso o il sopraggiungere di un altra persona e che allungando entrambi le braccia ci si potesse per qualche passo sfiorare e viaggiare insieme.

ho sempre ritenuto marginale che la signorina fosse ben più giovane di me e molto più leziosa perchè in fondo per me valeva come simbolo e metafora di queste cose, poi il tempo è passato, poco in verità, due o tre anni, ma improvvisamente mi sento invecchiata e adesso se penso a me stessa, al periodo, ai paralleli, e a tutto quanto, mi vedo un po' diversa, diciamo più simile a quest'altra immagine.



l'intenzione resta, lo spirito è lo stesso anche se gravato da una veste più pesante e un bagaglio a mano di poche cose: un coltello, un libro, qualche nota, una scatola di matite colorate, una manciata di fiammiferi, una foto e tutte le illusioni in cui credo ancora.
i passi si alternano in prossimità di un lato ma preferiscono appoggiare sulle traversine per risparmiare le energie di tenersi in bilico, dato che la strada sembra più lunga di quel che mi aspettassi e il viaggio che pensavo sarebbe già dovuto finire, continua.


4 commenti:

  1. due immagini ... la prima il sogno, leggerezza voluttà, la seconda la realtà, faticosa e impegnativa.
    Meglio certo di chi sta fermo alla stazione, rinunciando,fermo ad aspettare un treno che non passerà.

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    1. ciao!
      che piacere vederti qui sui paralleli spersi, perduti e raminghi!
      solo più io resisto e reagisco, W i maya!

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  2. l'una o l'altra (equilibrio tanto, ma stanco ormai), le sensazioni e le intenzioni e le illusioni hanno lo stesso sapore e lo stesso odore di tanti anni fa: affievoliti, ma vivi, forse e se fosse questo il problema (nel mio caso)!

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    1. cedere è concesso solo per riprendere momentaneamente fiato e poi andare:)
      (inutile voltarsi tanto dietro è il deserto;)

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