Tornato adesso dalle vacanze. Una settimana in un'isola semideserta mi ci voleva. Apro Facebook e mi piglia male. Tutti già a fare i fichi e a mostrare le foto in riva al mare. Mica lo fanno per lo sfondo, per un tramonto, o per la trasparenza dell'acqua nella quale stanno per immergersi, o per il bianco della sabbia su cui poggiano i piedi. Mostrano il duro lavoro di un anno di addominali. Che cretini. E mettete dentro quella cazzo di lingua e ricacciatevi nel pugno il pollice ed il mignolo. Patetici. Alcuni hanno tatuaggi nuovi, bravi. Se vi servono per stare bene con voi stessi fate bene, bravi. Altri si lamentano di non essere abbronzati, di avere da studiare. I nati colla camicia al massimo si abbronzano il volto. Cretini pure loro. O la botte è piena o la moglie è ubriaca. Tancichitancichitintantan. Non si scappa. Ho un tono altezzoso. Non sono nervoso, anzi, sto proprio bene. Troppo bene. Talmente bene che mi stanno sulle palle tutti gli inutili discorsi che vedo scritti sulle bacheche. Cacciatevi un dito in culo e fischiate. Vince chi fischia più forte. Ho qualcosa in tasca. È una conchiglia che avevo preso per voi. Porta bene. In onore alle donne e alla fecondità. In onore alla vita. È per voi, ve la regalo. Hai vinto tu, davvero un bel fischio, e bel tatuaggio, bravo. Forse un po' incazzato sono. Nella cassetta delle lettere ho trovato le risposte agli esami del sangue che ho fatto prima di partire: trigliceridi oltre il quadruplo del valore di soglia. È il bere. Ho smesso da adesso, è questa forse una delle prime cose che scrivo da sobrio. Pensate che la mia vena artistica esca fuori solo se sono avvinazzato? Forse. È una domanda che mi sto facendo anch'io. Vedremo. A Sansone, col capo rasato, furono cavati gli occhi. Vedremo. "Che io muoia insieme con i Filistei!" Vedremo. Mi metterò a dieta. Sono un quintale. Ma lo porto bene. Sono abbastanza agile ugualmente. Poi il pisello me lo vedo e non ho bisogno di mettermi davanti allo specchio. Ho anche un bel baco, alla faccia dei vostri bachi di sego circoncisi. Considerando che nel mio blog ormai c'è la polvere, quella alta, quella che fa starnutire anche chi allergico non è, ho pensato bene di venire a rompere le palle a voi paralleli. Così per fare, per tediarvi, per dirvi che da stasera scriverò con una tisanina da anziano di fianco del pc, o magari con una camomilluccia tiepida che fa tanto bene, come dice quella grinza vivente di mia nonna. Schietto, forse troppo, qualcuno è da tempo che mi chiede questo. Basta coi fischi, c'è già un vincitore. Mi gira la testa. Ho il mal ti terra. Colpa del traghetto. Un panino col prosciutto 5 euro. Vado a letto. Cancellate pure tutto o mettetemi in cantina con la pausini. A quello studentello che si lamenta perché si vede biancuccio e non può andare al mare, gli dico col cuore di andare a cacare e che io, lavorando come un somaro sei giorno su sette, sono in pari con gli esami. Bravo. Lo so. Pausini. Oddio vomito. Mal di terra. Mal di bacheche. Si stava tanto bene su quell'isola che non vi dico, lontano dall'ostentare ciò che non si è, in contatto con la natura più grezza, quella che ci riporta alle origini e ci fa scoprire ciò che veramente siamo. Che siamo? Non lo so. Un po' di retorica ci stava bene. Rileggo? No, va bene così, sto per vomitare. Se c'è qualche errore lo correggo domani. Si portò il gomito destro alla bocca e lo leccò, sapeva ancora di salmastro. Decise allora di farsi una doccia prima di andare a dormire. Tancichitancichititantan.....