martedì 3 maggio 2011

L'analfabeta - Agota Kristof

Tornare analfabeta a 27 anni. Questa la realtà che la Kristof ha vissuto. Fuggita dalla sua Ungheria ed approdata in Svizzera, la scrittrice impara nuovamente a leggere e a scrivere. Ha di fronte una lingua nemica sia perché diversa sia perché capace di uccidere la lingua madre. Un libro (nato da brevi articoli) nel quale si ritrova un'esistenza, il cammino umano e culturale che ha generato un'artista eccezionale. Ammirevoli l'umiltà, la forza di volontà di attraversare un deserto fatto di parole sconosciute ed incomprensibili, di combattere l'ostilità dell'emarginazione fino al coraggio di scegliere la lingua nemica come propria lingua letteraria.

mia_euridice

10 commenti:

  1. che bel viso questa donna anche invecchiato resta sereno e al tempo stesso intenso.
    hanno uno sguardo particolare gli artisti, guarda oltre e sembra trattenere una enorme quantità di cose che persino le fotografie riescono a trasmettere a chi le guarda.
    grazie!

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  2. non ho mai letto nulla di questa autrice anche se mi ha sempre incuriosito, bisognerà che rimedi!

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  3. @ teti: è ormai anziana, la Kristof. Spero tanto che pubblichi qualcosa di nuovo, ma temo che non lo farà.
    Adoro la sua sintesi, la sua letteratura così essenziale e densa.
    Vorrei scrivere come lei.

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  4. @ carolina: io l'adoro. Non ha scritto tantissimo, ma vale davvero la pena conoscerla.

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  5. Una grandissima scrittrice, la trilogia della città di K mi è letteralmente entrata nella testa segnando dei solchi sottili, profondi.....

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  6. Ottima scelta, Bimboverde!
    Io ho letto tutto quello che ha scritto, anche "La Trilogia della città di K", come te.
    Sono felice che tu la conosca e che ti piaccia.

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  7. Mail letto nulla di suo però la descrizione mi ricorda il libro che sto leggendo.
    L'impero dei segni, quindi mi hai incuriosita.

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  8. Quando è l'entusiasmo e non il rassegnarsi, il vero 'motore'..

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  9. @ Nemesis: io, invece, non ho mai letto "L'impero dei segni". Roland Barthes è un autore molto interessante.
    Bello scambiarsi suggerimenti di lettura!

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  10. @ Aviatrice: esatto. Il non rassegnarsi è uno stimolo necessario. Almeno per chi non vuole morire prima del tempo.

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