Il fantoccio giace molle nel suo angolo.
Ma dentro vive.
Gli occhi vedono,
le orecchie sentono,
nulla,
all'esterno,
si muove.
Vede,
vede,
le corse e le risate,
le sente anche.
Non partecipa ai giochi.
Non gli è dato,
ma non seda,
dentro corre e ride come gli altri.
In segreto.
NdA il brano contiene onde theta e andrebbe ascoltato in cuffia al massimo volume
un bel segreto
RispondiElimina...sì, lo è davvero!
RispondiEliminapuoi accorgerti si esserlo stato mai di esserlo in quel momento, un fantoccio.
RispondiEliminao se lo sospetti tendi a negarlo.
da bambina, il fantoccio impari presto che vuol dire un'altra cosa con cui chiamare il tuo amico di stoffa preferito.
fantoccio e marionetta non sono nomi adatti per intendere il compagno di gioco, quello che sorride amico anche mentre gira nella centrifuga.
altrimenti sarebbe come in questo quadro di goya
dove anche lui se la ride felice senza nessun pregiudizio e giudizio.
Sai T., mentre scrivevo quel post davvero pensavo al mio orsetto preferito, che poi è un cane, ma fa nulla, me lo regalarno che avevo 8 anni, oorra ne ho 36(sigh) e dorme ancora con me. Immaginavo d'essere come lui, e di osservare quello che mi circondava, ero io stessa un puapazzo, le marionette e i burattini erano, spesso, quelli che vedevo, (non che io non lo sia mai stata, ma in quel momento era così), e allora mi rifugiavo nella mia anima di pelouches, e mi scaldavo lì, in silenzio, giocando con i miei amici immaginari...
RispondiEliminaGli abbiamo parlato
RispondiEliminaparole di pelo
sguardi con occhi di vetro
sulla solitudine dei bambini
non si dice mai niente
anche noi abbiamo dimenticato
e sembrano solo corse
urla salti e capitomboli
invece abbiamo pianto
senza che nessuno sapesse
sotto coperte segrete gli orsi
loro hanno visto hanno sentito
li abbiamo bagnati e stretti
il mio poi
quando son venuto piu grande
l'ho sventrato e poi bruciato