mercoledì 27 luglio 2011

Immobile apparenza


Il fantoccio giace molle nel suo angolo.

Ma dentro vive.

Gli occhi vedono,

le orecchie sentono,

nulla,

all'esterno,

si muove.

Vede,

vede,

le corse e le risate,

le sente anche.

Non partecipa ai giochi.

Non gli è dato,

ma non seda,

dentro corre e ride come gli altri.

In segreto.




NdA il brano contiene onde theta e andrebbe ascoltato in cuffia al massimo volume

5 commenti:

  1. puoi accorgerti si esserlo stato mai di esserlo in quel momento, un fantoccio.
    o se lo sospetti tendi a negarlo.
    da bambina, il fantoccio impari presto che vuol dire un'altra cosa con cui chiamare il tuo amico di stoffa preferito.
    fantoccio e marionetta non sono nomi adatti per intendere il compagno di gioco, quello che sorride amico anche mentre gira nella centrifuga.
    altrimenti sarebbe come in questo quadro di goya
    dove anche lui se la ride felice senza nessun pregiudizio e giudizio.

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  2. Sai T., mentre scrivevo quel post davvero pensavo al mio orsetto preferito, che poi è un cane, ma fa nulla, me lo regalarno che avevo 8 anni, oorra ne ho 36(sigh) e dorme ancora con me. Immaginavo d'essere come lui, e di osservare quello che mi circondava, ero io stessa un puapazzo, le marionette e i burattini erano, spesso, quelli che vedevo, (non che io non lo sia mai stata, ma in quel momento era così), e allora mi rifugiavo nella mia anima di pelouches, e mi scaldavo lì, in silenzio, giocando con i miei amici immaginari...

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  3. Gli abbiamo parlato
    parole di pelo
    sguardi con occhi di vetro
    sulla solitudine dei bambini
    non si dice mai niente
    anche noi abbiamo dimenticato
    e sembrano solo corse
    urla salti e capitomboli
    invece abbiamo pianto
    senza che nessuno sapesse
    sotto coperte segrete gli orsi
    loro hanno visto hanno sentito
    li abbiamo bagnati e stretti
    il mio poi
    quando son venuto piu grande
    l'ho sventrato e poi bruciato

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