Sto crepando, ma ci metto troppo. Morire è difficilissimo.
Pochissime persone alle esequie. Gli intimi. I resistenti. Gli irriducibili. Era uno che avrebbe eroso a dentate una montagna, che non si sarebbe lasciato scorrere niente addosso, nulla, tutto gli si fermava in groppo e veniva sputato fuori con raddoppiata violenza. Lui, per eccesso di educazione, al cospetto dell'ultimo traguardo non lottò, anzi.. fece in modo che fosse comodo il passo, agevole l'ingresso. E invece fu un continuo sciogliersi di dune alla luce irradiata da un fuoco eterno, lui che odiava l'afa e lo scirocco; si perse nelle sue allucinazioni e lo distaccò sempre più, lui che amava la coscienziosa realtà scandita da quotidiani screzi e rancori. Una contraddizione profonda si apre e segna la sicurezza e la fermezza del pensatore, lo immobilizza e lo inclina pericolosamente verso la solitudine, come lo spettro gelido che s'aggira di notte, costringe e restringe, un'escursione spaventevole, surreale. L'ennesima ambizione si sposta verso una maggiore liquidità intellettuale, quella che lo catturi, lo esalti e lo lanci verso scenari immaginifici.. solo quelli sopravvivono, permangono e si muovono in un viaggio metafisico. Il solido, intransigente, burbero si lascia assorbire nel rarefatto, trasparente miraggio.
frase iniziale pronunciata da Bianciardi
frase iniziale pronunciata da Bianciardi
questa musica che gira, rende assai bene l'immagine della terra che mentre spira vede aumentare la dimensione delle acque e dei deserti.
RispondiEliminale metropoli, dici?
quelle hanno provato a erodere col passo delle energie naturali, ma poi verranno risucchiate sotto un insano strato di masserizie e suppellettili su cui la sabbia, l'acqua o i ghiacci stenderanno il loro velo pietoso mentre la puntina salta sull'ultimo solco, vedrai!
infatti è psichedelica al punto giusto, quello tra l'imminente progresso e l'inevitabile non ritorno, proprio come dici tu..
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