Educazione sentimentale. Ma anche umana ed emozionale. “Norwegian Wood” ovvero il diario intimo di Toru Watanabe che rivede se stesso 17 anni prima in un flash back lungo tutto il libro. Descrizioni incantevoli che si distendono lievi come dipinti, dialoghi toccanti e personaggi scolpiti con abilità e cura. C'è la sofferenza di crescere, la disperazione di non riuscire ad essere come si dovrebbe, la conquista di un equilibrio che, qualche volta, non lascia scampo, soprattutto quando si è giovani ed emotivamente incompiuti. “Norwegian Wood” non manca di nulla: c'è amore, amicizia, dolore, sesso, morte e musica. Ottima musica.
mia_euridice
"norwegian"..spero che parli della Norvegia, il mio paese preferito..se è cosi lo leggerò!
RispondiEliminaeheheh, presa dalla frenesia del doppio post ho scordato di dirti quanto mi abbia infine commosso la fine del libro.
RispondiEliminapace fatta con murakami, come ti avevo annunciato (sarò rimasta una eterna adolescente?)
comunque dai hai vinto!
geniale mettere autore e titolo nel corpo del testo, ne ho ancora da imparare!
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Un languore placido e indefinito, come un braccio stanco di un amante che ti si posa sulle spalle senza saper dire di quel silenzio con cui cammini assieme. Non si sa dirsi dei segreti e delle paure, in un'età in cui si è sospesi. Quando nel 93 lo lessi non sapevo ma rileggendolo molti anni dopo provai la stessa sensazione di averlo letto a vent'anni. Ho pensato che dopo di allora, i vent'anni siano gli stessi ancora, quelli che ognuno attraversa per imbattersi negli stessi individuali tormenti. "Non permetterò a nessuno di dire che i vent'anni sono i piu belli della vita" ha detto piu o meno paul nizan in altre circostanze.Mi vien voglia di rileggerlo ancora. Credo mi inneschi un meccanismo di rimozione o sperdimento per cui non mi sembra mai di averlo letto. Leggero come un filo di seta lega amore e morte irrimediabilmente indisgiungibili dentro una canzone. Norwegian wood Clicca
RispondiEliminaDevi averlo letto se vuoi che mi innamori
JIVRI'L
RispondiEliminano, il riferimento è solo alla canzone "Norwegian wood", il tutto è ambientato in Giappone.
@ Jivri'l: come ha spiegato Guchi non c'è alcun riferimento alla Norvegia. Murakami ha scelto per questo libro lo stesso titolo di una canzone dei Beatles (quella linkata da simurgh). In realtà la prima volta che questo libro è stato pubblicato in Italia il titolo è stato trasformato (non so perché) in "Tokio Blues". In un secondo tempo qualcuno, molto intelligentemente, ha ripristinato il titolo originale.
RispondiElimina@ teti: anche io ho trovato l'epilogo piuttosto toccante. Ma ci sono anche tanti altri passaggi molto delicati e commoventi.
RispondiEliminaSono felice che tra te e Murakami sia tornata la pace: non poteva che essere così!
Ho vinto? Non era mica una sfida. Era solo una sorta di critica letteraria "parallela", una cosa a due mani.
@ simurgh: io, invece, l'ho letto solo adesso: me la prendo comoda!
RispondiEliminaCredo che le ri-letture dei libri vadano compiute a distanza di tempo. Non subito. Perché, nel frattempo, cambiano le età e le percezioni. Ogni volta si avrà la sensazione di leggere un altro libro. Qualche volta, lo confesso, ho provato delusione. In altri momenti, invece, ho scoperto cose che devo aver perso durante la lettura precedente.
P.S. Grazie per il link alla canzone. Teti ci ha pensato, io no!
@ Guchi: esatto. Tutta la storia si svolge in Giappone. Tranne un brevissimo accenno iniziale alla città di Amburgo, ma non fa quasi testo.
RispondiEliminaMIA_EURIDICE
RispondiEliminase guardi la chat più o meno quando sei passata ti ho scritto:)
è stato bello, tutte queste "coincidenze" a proposito del legno norvegese, solo un rammarico, ma non è il primo caso.
quando parlo io di una cosa non se la fila nessuno, quando lo fanno gli altri è un successo.
era un po' che non ti si vedeva, e sono contenta di questo caso, un po' pilotato, ma comunque efficace.
scusa se parlo da sola. grazie ancora (per tanti motivi)
@ teti: sì, ho letto la chat. Sorrido... ti avranno presa per una strega!
RispondiEliminaNon mi aspettavo dei commenti visto che gli ultimi libri di cui ho parlato non se li è filati praticamente nessuno.
Forse "Norwegian wood" lo hanno letto più persone o vorrebbero leggerlo. Non so.
E' una lettura che consiglio, comunque.
Per il fatto che sia stato un po' "pilotato": fa niente. E' un piacere giocare ogni tanto.
Lo leggerò sicuramente.
RispondiElimina@ Astronauta: spero sarà di tuo gradimento!
RispondiEliminaQuando l'ho letto ero incredula...atmosfere così sottili da sembrare lamine affilate...e i personaggi che grondavano una umanità umida...tutto era così evidente da sembrare di tutti...
RispondiEliminaallora mi sono innamorata perdutamente di Murakami....così tanto da avere il timore di leggerlo ancora...timore poi superato perchè ogni volta è più forte la voglia di tuffarmi nel suo mondo soffice ma tagliente...P.